Per Mario Ceroli l’arte è come un ponte tra natura e cultura
Palazzo Citterio di Milano ospita la mostra MARIO CEROLI. La forza di sognare ancora, aperta fino al 23 marzo

Con l’apertura del settecentesco Palazzo Citterio a dicembre 2024, si conclude l’attesa di oltre cinquant’anni per realizzare la Grande Brera, un progetto ideato negli anni ’70.
Questo nuovo spazio consente alla Pinacoteca di Brera di ampliare l’offerta culturale, affiancando capolavori di arte antica a collezioni di arte moderna e contemporanea, come le prestigiose raccolte Jesi e Vitali, che includono opere di Boccioni, Modigliani, Morandi e Picasso.
Dall’9 dicembre 2024 la sala Stirling di Palazzo Citterio ospita una grande mostra dedicata all’artista abruzzese Mario Ceroli.
Nato a castel Frentano, in provincia di Chieti nel 1938, Mario Ceroli è tra gli artisti più innovativi della sua generazione.
Il suo lavoro si esprime in scultura, pittura, disegno, creazione di oggetti, ambienti e scenografie.
Ceroli è un artista poliedrico, mercuriale, versatile.
Un artista complesso, ma con quella straordinaria capacità di mescolare ogni arte.
E’ difficile infatti separare una scultura dall’aspetto pittorico, gli arredi dalla scultura e dalle immagini.
La sua scultura è costruzione piuttosto che plasmazione, le forme sono concetti tangibili e mai astrazioni, si tratta quasi sempre di idee semplici, oggettuali, concrete.
Nell’uso del bronzo, l’idea che ne risulta è di una serie di stratificazioni, di piani consequenziali, che non danno all’opera quel carattere di uniformità plastica, pur nell’ambito di un’opera armonica e sintonica.
Pur essendo il legno la materia più nota delle sue opere Ceroli ancora oggi precisa: “Questa cosa che io sono uno scultore del legno non è affatto vera, perché ho fatto diverse esperienze con i materiali: ho usato il legno, ho fatto ceramiche, ho usato il marmo, ho realizzato cose con il ghiaccio, con l’acqua, ho fatto cose di carta, cose di stoffa”
Oggi a palazzo Citterio Ceroli torna a stupire con opere che fondono poesia, critica sociale e sperimentazione materiale.
Le sue creazioni, ispirate tanto alla tradizione quanto all’avanguardia, emergono in una tensione unica tra l’immaginario barocco di Gian Lorenzo Bernini e le visioni spaziali di Lucio Fontana.
Ceroli ci invita a sognare ancora, intrecciando razionalità e bellezza immaginifica nella mostra Mario Ceroli. La forza di sognare ancora curata da Cesare Biasini Selvaggi e aperta fino al 23 marzo 2025.
Vengono presentate 10 opere inedite e site-specific realizzate nell’ultimo anno dall’artista, pensate per dialogare con lo spazio ipogeo progettato da James Stirling negli anni Ottanta, un monumentale “grey cube” che accoglie il visitatore con una scenografica entrata.
Alla veneranda età di 87 anni Mario Ceroli continua a esplorare la relazione tra umanità e natura, privilegiando il legno come materiale simbolico e fondendo linguaggi artistici diversi.
Dalla Land Art alla Body Art, la sua ricerca si concentra sul rispetto per la biodiversità, superando l’antropocentrismo e valorizzando l’intelligenza che permea il mondo naturale.
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