La materia per Arlati rappresenta un’immagine interiore, fatta di sentimenti e di evocazioni.
Mario Arlati La materia diventa arte
La mostra Mario Arlati. La materia diventa arte inaugurata a Viareggio il 23 luglio, nasce dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Viareggio e la prestigiosa Galleria d’Arte Contini.
Nato a Milano nel 1947 Arlati si forma alla scuola d’arte del Castello Sforzesco.
Inizia la sua ricerca artistica con uno stile figurativo, ma presto si allontana per cercare nuove dimensioni di espressione artistica, anche influenzato dall’informale materico della scuola spagnola che egli conosce a seguito nei suoi numerosi soggiorni ad Ibiza.
Iniziano le lacerazioni, i graffi, le stratificazioni, i colori stesi con energia, gesto, emozioni, poesia.
Nascono i Muri di calce, pieni dei colori più puri e della luce più piena, quella luce forte sulle case nei mezzogiorni mediterranei.
Egli usa molto gli stracci, ai quali dà nuova vita con le sue opere dove alla materia si accosta il colore che, con la luce, diventa corpo e anima nell’opera di Arlati.
Il colore viene a volte enunciato nei titoli, ad esempio Bianco- Rosso-Nero, o semplicemente evocato come in Al rosso o Verso il blu, ma assume sempre connotazioni simboliche:
- il nero richiama l’ignoto e la paura,
- il bianco la purezza di un’idea,
- il blu la perentorietà di una visione,
- il rosso il sangue e la violenza.
La recente produzione dell’artista presenta come soggetto le bandiere, come nella serie Incomplete flags, sviluppata a partire da un progetto dell’Unione Europea e dichiarato omaggio alla pittura dell’artista Jasper Johns.
Inoltre, l’utilizzo degli stracci macchiati incidentalmente dal pennello dell’artista o riciclati da laboratori di tintoria, è un richiamo alla poetica di Arlati, che molto attinge anche dall’arte povera.
Queste produzioni sono al centro della mostra di Viareggio.