Per Mazzucconi la realtà diventa per l’artista un processo di immaginazione carico di tensioni e poetica di matrice esistenziale
Marco Mazzucconi: The Desire to Get Lost
Fondata nel 1992, Primo Marella Gallery ha vissuto con il passare del tempo una grande espansione.
Nel dicembre 2004 la galleria apre uno spazio a Pechino collocato nel prosperoso distretto 798 e nel 2007 segue l’apertura di una nuova sede a Milano.
In un periodo in cui il persistere della Pandemia da Covid19 rende incerta l’apertura della Galleria al pubblico, Primo Marella ha programmato una serie di mostre in cui le opere sono proposte online nella piattaforma Viewing Room.
Dal 26 viene proposta una mostra dell’artista Marco Mazzucconi.
Nato a Milano nel 1963 Mazzucconi è descritto come una personalità decisa, squadrata, sicura, determinato a dare un’immagine chiara di sé e senza nodi.
Una personalità aperta alla molteplicità, di temi e tecniche, dei media e dei modi con cui può e vuole esprimersi.
Marco Mazzucconi è un geniale inventore di forme.
Promessa riconosciuta della giovane arte italiana, dal 1985 Marco rappresenta, insieme a pochi altri della sua generazione, il prototipo dell’artista globale, che ha sostanzialmente cancellato la storia per adottare la geografia.
Un artista che ha finalmente rinunciato alla presunzione utopica e irrealizzabile della verità, a favore di un semplice “Mi piace”.
La mostra Marco Mazzucconi – Il desiderio di perdersi presenta L’astrazione che si espande attraverso un processo materiale ed unificatore.
Paesaggi irraggiungibili e impenetrabili necessitano di essere vissuti con la forza dello straniamento.
La realtà diventa per l’artista un processo di immaginazione carico di tensioni e poetica di matrice esistenziale.
Un desiderio di perdersi in un’immagine, una scena, concentrandosi su un minuscolo dettaglio, alcuni pixel, e poi ingrandendolo, allungando questi pixel per riformare un’immagine, una nuova realtà apparentemente astratta.