MAIREAD O’HEOCHA: Light Spells Enter

- DATA INIZIO: 25/02/2023

- DATA FINE: 29/04/2023

- LUOGO: BOLOGNA – P420 gallery

- INDIRIZZO: Via Azzo Gardino, 9

- TEL: +39 051 4847957

Le opere di MAIREAD O’HEOCHA realizzate nel periodo del lockdown causato dal Covid evocano la sensazione di essere stretti tra lastre di vetro, intrappolati nello spazio senz’aria e claustrofobico tra due mondi.

MAIREAD O’HEOCHA: Light Spells Enter – Mostra Bologna

 

Mostra Bologna
Immagine mostra

 

BOLOGNA – P420 gallery Via Azzo Gardino, 9

Dal 25/02 al 29/04/2023

La galleria P420 viene fondata a Bologna nel 2010 da Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani.

Sin dall’inizio P420 si occupa di artisti il cui lavoro possa essere collocato nei filoni dell’Arte Concettuale e Minimale, per lo più già attivi negli anni ’60 e ’70, che hanno sviluppato un solido linguaggio personale ma che sono ancora sottostimati e non del tutto conosciuti.

Fino al 29 aprile 2023 la galleria presenta la prima mostra personale in galleria della pittrice irlandese Mairead O’hEocha (1962, Dublino, IR) dal titolo Light Spells Enter.

Mairead O’hEocha presenta a Bologna una serie inedita di nature morte notturne nate durante il lockdown, quando l’artista si trovava rinchiusa in una casa georgiana di Dublino.

Come la stessa O’hEocha afferma “questa nuova serie di dipinti presenta oggetti trasparenti su un tavolo e, come fosse un calendario di vetro, si ispira agli eventi della mia vita negli anni 2020-22.

Un periodo in cui la mobilità globale si è improvvisamente interrotta e il mio tavolo da pranzo e l’ottica dei piccoli oggetti hanno sostituito tutti i miei orizzonti.

Le consolazioni della tecnologia digitale hanno portato conforto, ma hanno anche dissolto la sottile linea che separa apparenza e realtà.

La riduzione in scala degli oggetti e le scene luminose (retro-illuminate) incorniciano l’ambiente domestico attraverso l’incontro con lo schermo digitale.”

Queste nature morte si svolgono in un’oscurità più o meno spettrale e sono illuminate dalla luce innaturale emanata dal vaso di vetro che si trova al centro.

Questo contiene o connette l’osservatore a qualche forma di vita riconoscibile (creature notturne guizzano e volteggiano intorno a questi quadri) e suggeriscono (almeno a me) la forza elettrica che, attraverso il fusibile del corpo, anima tutte le cose viventi.

O’hEocha descrive la sua esperienza di quel periodo come a triplo vetro, e l’espressione suggerisce il modo in cui quegli schermi distorcono il nostro mondo, coerente con le proporzioni spesso mostruose degli oggetti di questi quadri.

Ma evoca anche la sensazione di essere stretti tra lastre di vetro, intrappolati nello spazio senz’aria e claustrofobico tra due mondi. E qui ogni ordine s’infrange, mentre cerco di capire da dove viene questa luce e che cosa può implicare: sono fuori e guardo dentro, oppure sto dentro e guardo fuori.

ORARI DI APERTURA

  • martedì >sabato 10.30-13.30 / 15.00-19.30
  • Altri giorni solo su appuntamento

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