Maïa Régis è espressione di una generazione di artisti che consapevolmente utilizza le arti visive per elaborare non solo la propria visione del mondo ma anche per aderire al presente con un linguaggio trasversale
Francesco Pantaleone Arte Contemporanea di Palermo ospita la mostra MAÏA RÉGIS. Mosche e Cristi, fino al 31 gennaio
Francesco Pantaleone Arte Contemporanea (FPAC) è stata fondata a Palermo nel 2003 per offrire alla città occasione di incontri con l’arte contemporanea locale e internazionale.
Dal 16 novembre la galleria offre al suo pubblico la mostra Mosche e Cristi dell’artista franco-italiana con sede a Londra Maïa Régis.
Artista giovane ma già molto salda nel suo percorso, Maïa è espressione di una generazione di artisti che consapevolmente utilizza le arti visive per elaborare non solo la propria visione del mondo ma anche per aderire al presente con un linguaggio trasversale.
Il sentimento con cui Maïa Régis esprime la sua ricerca è come un vento fresco e intenso che filtra immagini, odori, suoni, sensazioni capaci di valicare il sottile limite che esiste tra ciò che sta fuori e dentro, tra corpo e spazio, tra prima e dopo.
Con la sua arte Maïa Régis è capace di tradurre un respiro ampio, senza confini, un respiro che condensa le esperienze dirette, le emozioni, la complessità di qualcosa che sta accadendo e per questo resta in parte ancora sconosciuto.
La mostra Mosche e Cristi presenta una serie di carte leggere come foglie, dimensioni che oscillano tra il piccolo ed il grande formato, una materia densa che resta impressa e che Maïa stende con gesto deciso e aperto, un percorso espositivo dinamico, che mostra opere di periodi diversi, forme non definite, sfumate eppure potenti, come sogni al risveglio.
Mosche e Cristi ha in sé la cronaca di un viaggio interiore, diario di spostamenti e di incontri, in cui confluiscono Palermo e Parigi, città con dinamiche differenti ma entrambe complesse.
Sono entrambe habitat di anime che Maïa coglie nelle proprie luci ed ombre, registrando le storie di esistenze dannate o gioiose, purché sempre autentiche; c’è Pantelleria con il suo mare e la sua magia che fa parte dell’intimità dell’artista, una memoria imprescindibile perché radicata negli occhi e nel cuore, una luce irripetibile e quella certezza di far ritorno sempre “nel posto giusto”; c’è l’essenza metropolitana e glamour di chi è in contatto con il tempo presente e lo vive appieno, avido di essere qui ed ora.