Due artisti napoletani, che hanno avuto in comune una ventennale collaborazione con la prestigiosa Galleria di Lucio Amelio a Napoli, si presentano assieme a Spoleto.
Ma non ho bicchieri come i tuoi. Maurizio Cannavacciuolo / Claudio Massini
Curata da Marco Tonelli e Lorenzo Fiorucci, la mostra Ma non ho bicchieri come i tuoi. Maurizio Cannavacciuolo / Claudio Massini, aperta il 13 novembre 2021, si presenta come una mostra di pittura, imprevedibile, eccentrica, un dialogo tra due artisti che lavorano sui margini stessi delle immagini e della rappresentazione, della linea e dell’ornamento, dell’illusione e del significato.
Maurizio Cannavacciuolo (1954) e Claudio Massini (1955), entrambi nati a Napoli, coetanei, una storia di lunga amicizia, hanno condiviso tra anni Settanta e Ottanta la galleria di Lucio Amelio a Napoli, vero e proprio centro del mondo dell’arte contemporanea del tempo in Italia.
La mostra alla galleria d’arte Moderna/ Palazzo Collicola di Spoleto ha un po’ il sapore di un ritorno assieme nella memoria di quei tempi.
Il percorso espositivo (una doppia personale) si snoda lungo le dieci sale del Piano terra dedicate alle mostre temporanee.
Cannavacciuolo e Massini espongono 30 opere (tra cui alcuni polittici) realizzate dalla fine degli anni Novanta ad oggi, per lo più dipinti su tela.
Cannavacciuolo presenta anche una grande opera di formelle di ceramica (Sinestesia) a testimonianza della sua apertura verso altri “generi”.
Massini chiude invece la mostra con la riproposizione fotografica di interventi di arte sociale realizzati tra il 1974 e il 1980, un periodo di ricerca che oscilla tra l’antropologico e il popolare e che prese forma in un contesto collettivo quale l’intervento realizzato a Sant’Antimo nel 1977 (La notte di Maggio Mellone).
La mostra cerca di sottolineare diversi aspetti umorali e narrativi dei loro percorsi.
Nel caso di Cannavacciuolo si manifestano con una sorta di sana ironia, quasi didattica, da osservatore tenero e spietato che cerca di far riflettere lo spettatore attraverso trappole logiche e visive.
In quello di Massini è espresso con sottili e precise architetture fatte di equilibri, innumerevoli strati di colore, piccole utopie, orientalismi, polittici, recuperi e nostalgie stile impero, intrecci di costellazioni e edonistiche decorazioni.
Due pittori non marginali, complessi e stratificati, antagonisti involontari della scena contemporanea da cui si distinguono per fitte trame di significati e rimandi, ibridazioni e richiami a culture altre e internazionali e quindi parte di una cultura universale.