Come un oggetto comune e di uso quotidiano come la lametta può diventare strumento d’espressione d’arte.
“LUDUS” MATEMATICO Mostra personale di Marco Angelini
Aperta nel 2007 a Cortona la galleria d’arte contemporanea Triphè cura mostre (personali e collettive) di artisti contemporanei italiani e stranieri.
Dal 2016 la galleria Triphè inaugura una 2^ sede in Roma presso Via Fosse di Castello (quartiere Borgo).
Dal 15 ottobre la galleria ospita a Roma LUDUS MATEMATICO mostra personale dell’artista romano Marco Angelini. (1971)
La lametta, il semplice oggetto di uso comune che lega la gestualità quotidiana di uomini e donne, è utilizzata da Marco Angelini come strumento base del suo linguaggio, della sua ricerca artistica.
Il piccolo oggetto viene assemblato in forme aperte, chiuse e semiaperte secondo serialità che riportano alla memoria dell’osservatore i circuiti stampati di schede elettroniche: il massimo della razionalità umana nel sintetizzare operazioni complesse.
Le connessioni che l’artista propone non sono, pertanto, circoscrivibili al semplice “ludus” matematico; sono, in nuce, un passo, una ipotesi di lavoro che può volgere verso quella che Giulio Carlo Argan definiva:” una esplicita, rigorosa ed avanzata analisi strutturalistica ed Operazionistica, un iter già programmato su una metodologia di tipo logico matematico.’’
Una ricerca estetico-operazionale, quella di Angelini, destinata ad essere da semplice, lineare sempre più complessa e che si stende con forza su fondi di macchie che spesso ci riportano a Rorschach.
Sono macchie, infatti, che stimolano l’osservatore, che fanno pensare a continenti contrastati, alla deriva, alla ricerca di un ordine che possa irretirli.
Qui agisce l’artista sovrapponendo al ‘’contrasto’’ un processo di razionalità; è la razionalità della specie umana che elabora, costruisce, struttura e fa storia!