In mostra a Madrid una selezione di opere del padre dello Spazialismo, Lucio Fontana.
LUCIO FONTANA
Dall’8 settembre 2022 la Galería Helga de Alvear presenta a Madrid una selezione di sculture in ceramica, vari disegni spaziali e importanti opere in carta, ambientazioni spaziali di Lucio Fontana (1899-1968), realizzate tra il 1938 e il 1960.
Nato a Rosario in Argentina da genitori di origine italiana, Lucio Fontana è uno degli artisti contemporanei più rilevanti a livello internazionale.
Iniziò l’apprendistato da artista giovanissimo, in Italia, dove fu mandato dai genitori e affidato allo zio.
Il suo primo maestro fu proprio il padre scultore, il secondo è stato il grande Adolfo Wildt, di cui seguì i corsi all’Accademia di Brera.
Il suo nome è diventato simbolo di una vera e propria rottura con i linguaggi artistici tradizionali.
I tagli di Fontana sono diventati un simbolo, un’icona di quanto l’arte contemporanea sia dirompente e talvolta necessiti di una lettura più approfondita per comprenderne il significato.
Considerato uno dei massimi esponenti dello Spazialismo, Lucio Fontana insieme ad altri artisti, fu tra gli autori del manifesto di questo movimento.
Il Movimento dello Spazialismo fondato a Milano nel 1947 si ispirava a concetti che Fontana aveva cominciato a sviluppare in Argentina.
Nel 1939 aveva fondato il Liceo artistico di Altamira, dove in seguito emergerà il Manifesto Bianco (1946), che auspicava la sintesi delle arti, l’abolizione dei materiali convenzionali e propagava invece le dimensioni del tempo e del movimento nello spazio.
Nei laboratori di ceramica di Albisola ha lavorato molto su forme e accumuli naturali, amorfi, dove la materia plastica diventava il centro di ricerca delle sue possibilità spaziali.