L’artista fiorentina Lucia Marcucci riscrive la realtà attraverso una denuncia che spazia dal ruolo delle donne alla rivendicazione di libertà e pace, evidenziando i controsensi delle guerre.

Lucia Marcucci. Les secrets du langage

Dal 2 giugno 2022 la galleria d’arte contemporanea del museo MAMAC di Nizza ospita la prima mostra personale in Francia dell’artista italiana Lucia Marcucci.

Nata a Firenze nel 1933, Lucia Marcucci è una dei principali rappresentanti della poesia visiva in Italia e una delle maggiori figure del Gruppo 70 fiorentino a cui è entrata ufficialmente a far parte nel 1965.

Con Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Antonio Bueno, Luciano Ori e in seguito Ketty la Rocca, l’obiettivo era quello di rivalutare il linguaggio in un’epoca in cui i mass media si stanno sviluppando freneticamente.

La parola diventa così un oggetto a sé stante, dotato di una propria autonomia in mezzo ai nuovi sistemi di comunicazione. Il rapporto tra “immagine” e “parola” diventa il loro terreno di sperimentazione linguistica preferito, e il collage, il loro mezzo espressivo preferito.

Costruite da ritagli di riviste e pubblicità accompagnate da messaggi spesso tratti dal vocabolario dei fumetti, le opere di Lucia Marcucci reinterpretano, con provocazione e ironia, le questioni politiche e sociali del suo tempo, sottolineando in particolare la condizione della donna nella società contemporanea e la mercificazione della loro immagine.

Nei primi anni ’70 l’artista, come altri poeti visivi, sperimenta l’uso della tela emulsionata (tecnica del trasferimento fotografico), in molti casi appropriandosi di immagini della Storia dell’Arte.

Il bianco e nero e la tinta piatta che ne deriva gli consentono di rendere incisiva la giustapposizione o talvolta la sottolineatura di testo e immagine.

Nella serie “Città Larga”, le opere sono poi realizzate manipolando un tipo di pubblicità stradale, diffusa e onnipresente all’inizio del millennio: gli striscioni di stoffa appesi ai lampioni delle aree urbane.