LUCA VITONE. D’après (De Pisis – Paolini)

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- DATA INIZIO: 18/03/2022

- DATA FINE: 07/09/2022

- LUOGO: FIRENZE – Museo Novecento

- INDIRIZZO: Piazza Santa Maria Novella 10, 50123 Firenze, Italia

- TEL: +39 055 286132

Con l’occhio capace di indagare sul ruolo che Paolini e de Pisis hanno assunto nella memoria collettiva, Luca Vitone intreccia le sue opere con quelle dei due maestri.

LUCA VITONE. D’après (De Pisis – Paolini)

 

 

Il Museo Novecento di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo e propone oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni e progetti speciali.

La sede espositiva è l’antico spedale delle leopoldine di piazza Santa Maria Novella.

La stagione di mostre del 2022 offre al pubblico un progetto espositivo sorprendente e del tutto originale.

Tre mostre personali, separate ma interconnesse, che danno vita a un gioco di specchi e di confronti tematici di tre artisti, tre generazioni a confronto in un gioco di incastri e rimandi fatto di coincidenze iconografiche, strategie concettuali e passioni artistiche e letterarie.

In contemporanea con le mostre di Paolini e De Pisis, Luca Vitone, il più giovane dei tre presenta quattro lavori inediti, pensati in dialogo con le mostre di Giulio Paolini e Filippo de Pisis allestite tra il piano terra e il primo piano del Museo Novecento.

Più che alla produzione dei due maestri, Vitone sembra guardare alle loro personalità, ai loro interessi, al loro spirito artistico, nonché ai loro atelier.

Artefice di un’indagine sul ruolo che i due artisti hanno assunto nella memoria collettiva – artistica e culturale – e in quella personale, Vitone chiama in causa la nostra percezione dello spazio in opere dalla forte impronta concettuale.

Formatosi al DAMS di Bologna, negli anni Novanta Vitone si trasferisce a Milano per poi spostarsi a Berlino nel 2010.

Sin dagli anni Ottanta la sua ricerca si incentra sull’idea di luogo inteso come spazio sociale, con cui singoli e collettività si relazionano lasciando una traccia del proprio passaggio.

Artefice di una ricerca di impronta concettuale, è solito ricorrere a media e materiali diversi (dal cibo alla musica, dalle essenze alla polvere e alla cartografia).

Le sue opere raccontano la storia dei luoghi e delle comunità che li vivono e li attraversano, dando vita ad una mappatura soggettiva che si ricompone in geografie del tutto personali.

Testimone del proprio tempo, con i suoi lavori narra avvenimenti significativi, intrecciando la memoria individuale con quella collettiva.

Con quest’occhio egli si è confrontato con i due artisti offrendoci una visione stimolante e coinvolgente.

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