LUCA BARCELLONA. Lost in Strokes

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- DATA INIZIO: 21/10/2021

- DATA FINE: 14/01/2022

- LUOGO: MILANO – Galleria Patricia Armocida

- INDIRIZZO: Via Angelati,24

- TEL: +39 02 36519304

Luca Barcellona ha portato l’arte calligrafica all’astrazione.

LUCA BARCELLONA. Lost in Strokes

 

 

Fondata nel 2007 a Milano, la Galleria Patricia Armocida si propone di presentare opere innovative e di sostenere il talento di artisti affermati ed emergenti, sia italiani che internazionali.

Il suo vasto programma riflette le diversità e il fermento all’interno della scena artistica contemporanea in termini sia di idee che di pratiche.

Dal 21 ottobre la galleria ha aperto i suoi spazi per due mostre che si tengono in contemporanea nella galleria.

Una è Lost in strokes dell’artista milanese Luca Barcellona, la seconda C’ero una volta dell’artista napoletano Salvatore Garzillo.

La scheda in oggetto si riferisce alla mostra di Luca Barcellona.

Nato a Milano nel 1978 Luca Barcellona è artista, musicista, graphic designer e punto di riferimento della calligrafia a livello mondiale.

Da Armocida l’artista presenta, per la prima volta, un’inedita produzione di lavori, sintesi della sua ricerca artistica degli ultimi trent’anni.

In Lost in strokes Luca Barcellona supera la leggibilità, staccandosi dal testo e dal significato delle parole, obbligando lo spettatore a perdersi tra i tratti perché lasciato privo di riferimenti.

I grafemi subiscono una riduzione progressiva alla singola lettera, in un processo di astrazione segnica che ha come orizzonte ultimo la pura bellezza del gesto.

Una scrittura asemica che racchiude la complessità delle forme del lettering, destrutturate e decontestualizzate, libere e ampie campiture ed elementi del writing.

Una ricerca compositiva basata sull’armonia dei pesi, tra pieni e vuoti, distribuiti nello spazio utilizzando esclusivamente l’occhio.

Per l’artista riempire grandi quantità di testo, finendoci quasi dentro, astraendosi dal significato delle parole e dal gesto stesso, diventa un mantra che, attraverso la ripetizione, si trasforma in profondo atto meditativo.

E’ un’esperienza immersiva che viene restituita dall’artista attraverso la colonna sonora prodotta da DJ Craim, appositamente per le opere in mostra.

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