In mostra virtuale all’Istituto Italiano di cultura l’artista italiano fondatore del gruppo “Type Art”, movimento che celebra la bellezza estetica delle lettere.
Lorenzo Marini. Alphatype21
L’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Los Angeles è parte della rete degli Istituti, dipendenti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dedicati alla promozione della cultura italiana all’estero.
L’organizzazione e il sostegno di mostre, eventi e festival in collaborazione con le principali istituzioni locali, lo sviluppo di scambi accademici, l’incentivo alla pubblicazione di libri italiani, la promozione della lingua italiana sono tra le principali attività dell’Istituto.
Dal 3 giugno l’Istituto ospita una mostra personale dell’artista italiano Lorenzo Marini dal titolo ALPHATYPE21.
Nato a Monselice nella provincia veneta di Padova nel 1958, Lorenzo Marini è pubblicitario, scrittore e artista formatosi a Venezia con una laurea in architettura.
Nel 2016 ha tenuto a battesimo, presso il Palazzo della Permanente di Milano, la “Type Art”, movimento che celebra la bellezza estetica delle lettere, di cui è caposcuola e che lo porta nel 2017 a esporre alla 57ª Biennale d’arte di Venezia (Padiglione dell’Armenia).
Nel maggio 2020, alla fine del primo lockdown nel periodo di emergenza sanitaria da Covid19, crea un evento artistico nelle principali città d’Italia con installazioni dinamiche e statiche, augurando il Bentornato in città, attraverso l’uso dei suoi alfabeti liberati, come metafora delle persone che si ritrovano insieme
Le 14 opere in mostra ripercorrono il percorso iniziato con il manifesto per la
liberazione delle lettere.
Saranno presenti due “Alphatype” e due “Snowtype”.
Al centro dello spazio espositivo l’artista ha creato una installazione dinamica
omaggiando le fontane italiane, dove lo zampillio dell’acqua viene sostituito da
quello delle lettere.
Come sottolinea il curatore Peter Frank “L’arte per Lorenzo Marini è un percorso di catarsi volto a trovare la “Parola”.
L’arte per Lorenzo rappresenta quindi quel senso, quella parola, che ha riempito e riempie ogni giorno il “silenzio” della vita quotidiana”.