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ToggleCon titolo ispirato alla famosa canzone di Edoardo Bennato 12 artisti interpretano il rapporto tra fisico ed ultraterreno, definendo figurativamente un luogo che non esiste se non nella mente dell’artista
Federico Rui Arte Contemporanea di Milano ospita la mostra L’isola che non c’è, aperta al pubblico fino al 7 febbraio

Federico Rui inizia a lavorare in una galleria milanese nel 1995, occupandosi dell’allestimento delle mostre e dei rapporti con i clienti e imparando così sul campo la professione di gallerista.
Nel 1996 è tra i primi ideatori di un portale on line dedicato all’arte, e subito dopo lavora per una casa editrice, con la quale lancia il primo portale di shopping on line.
In occasione del trasferimento della sede della galleria in un nuovo ampio spazio nel centro di Milano Federico Rui Arte Contemporanea ha presentato l’interessante mostra collettiva L’isola che non c’è, una mostra a cura di Vittoria Coen, che esplora i confini dell’immaginazione umana, proponendo una riflessione su spazi sconosciuti e oltre il reale.
Le opere riflettono un dialogo costante tra ciò che è tangibile e un altrove onirico, stimolando lo spettatore a interrogarsi sul significato profondo del paesaggio, non solo come luogo fisico, ma anche come spazio simbolico e metafisico.
Il titolo è un omaggio alla celebre canzone di Edoardo Bennato, che fa riferimento a un luogo dove non ci son santi né eroi, senza odio né violenze.
La mostra è un viaggio attraverso le diverse interpretazioni di paesaggi e luoghi immaginari, che oltrepassano la realtà̀ e i limiti imposti dall’uomo.
Un viaggio verso territori possibili e nuove percezioni del reale.
Ne L’isola che non c’è gli artisti, ognuno con la propria autonomia di linguaggio, ricercano luoghi sconosciuti offrendo un neo-vedutismo contemporaneo che rielabora paesaggi apparentemente conosciuti, restituendone l’impressione a volte di infinito, a volte di delimitato.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Arciduca Edizioni, con un testo di Vittoria Coen e arricchito da alcuni scritti dei dodici artisti che sono: Christian Balzano | Alessandro Busci | Giovanni Frangi | Daniele Galliano | Giovanni Iudice | Andrea Mariconti | Barbara Nahmad | Paolo Nicolai | Michele Parisi | Matteo Procaccioli della Valle | Nicolò Quirico | Giuseppe Veneziano.