Dagli anni ’80, Lina Pallotta ha lavorato a progetti fotografici con un’accentuata attenzione politica ed etica, riconoscendo al medium un forte compito sociale
Lina Pallotta: volevo vedermi negli occhi – Mostra Prato
PRATO – Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci Viale della Repubblica 277
Dal 06/05 al 15/10/2023
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato è la prima istituzione italiana progettata da zero con l’obiettivo di presentare, collezionare, documentare e supportare le ricerche artistiche di arti visive e performative, cinema, musica, architettura, design, moda e letteratura. Tutte espressioni del contemporaneo che avvicinano le persone ai grandi temi della vita e della nostra società̀.
Volevo vedermi negli occhi, inaugurata il 5 maggio 2023 al Centro Pecci, è la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana della fotografa Lina Pallotta (1955).
Dagli anni ’80, Pallotta ha lavorato a progetti fotografici con un’accentuata attenzione politica ed etica, riconoscendo al medium un forte compito sociale.
Il Centro Pecci presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans.
Le due si incontrano dallo stesso lato delle barricate in una Napoli calda durante i fantasmagorici anni ‘70 e stringono un profondo legame.
Nel 1990 Pallotta inizia a fotografare Porpora: sono momenti di scene quotidiane che attraversano il personale, i contesti politici e di movimento, le geografie disparate dei loro incontri (l’East Village, Roma, Bologna, la campagna napoletana) con uno sguardo vicino e un’attenzione affettiva: ne emerge un tocco corporeo e immediato.
Volevo vedermi negli occhi raccoglie un ritratto prolungato e non-finito dell’attivista trans: un’amica, una compagna e una persona.
Immagini sfocate, scene contrastate in bianco/nero, momenti rapidi ed effimeri restituiscono il racconto e gli intrecci di tempi, luoghi e corpi.
La mostra è curata da Michele Bertolino ed Elena Magini ed è accompagnata dalla pubblicazione Porpora, edita da Nero, che raccoglie una selezione delle foto di Lina, un archivio visivo con un possibile percorso nella storia del movimento omosessuale e trans a partire dagli anni ’70.