La condizione della donna nei manicomi veneziani: una mostra dal forte impatto emotivo con immagini e documenti dagli archivi degli ospedali psichiatrici  veneziani di San Servolo e San Clemente.

Leaves/Lives. Come le foglie. Mezzo secolo di donne al manicomio – Mostra Venezia

VENEZIA – Museo del manicomio Isola di San Servolo

Dal 04/03 al 16/04/2023

L’Isola di San Servolo, caratterizzata da un vasto complesso architettonico e da un bellissimo parco, fu per un millennio sede monastica e in seguito ospedale per i malati mentali fino a quando la riforma della psichiatria ha portato alla chiusura dell’ospedale (1978).

Oggi nell’Isola ha sede il Museo del manicomio.

Il museo raccoglie documenti (riproduzioni di cartelle cliniche, registri, stampe, fotografie) che introducono brevemente alla storia dell’ospedale, strumenti di contenzione (manette, blocca caviglie, manicotti), docce per l’idroterapia, manufatti dei pazienti (dipinti, oggetti), un pianoforte a testimonianza di un inizio di musicoterapia, varia strumentazione scientifica e clinica (microscopi, strumenti per elettroshock).

Vi sono esposte varie foto che riproducono la vita quotidiana del manicomio e una sezione di fotografie dei pazienti prima e dopo il ricovero.

Ora una mostra racconta la storia di oltre diecimila donne ricoverate nei manicomi lagunari, San Servolo e l’Isola di San Clemente dal 1900 al 1950, risultato di un lungo studio sulle buste dell’Archivio Storico degli Ospedali Psichiatrici veneziani, documenti conservati presso l’Archivio Storico dell’isola di San Servolo, di proprietà della Città metropolitana di Venezia.

Il 4 marzo 2023 si è infatti inaugurata a San Servolo la mostra Leaves/Lives. Come le foglie. Mezzo secolo di donne al manicomio, a cura di Maria Cristina Turola.Una mostra/installazione dove le donne sono rappresentate tutte insieme in un grande albero orizzontale in cui ognuna di loro è una foglia e un nome, con un impatto visivo ed emotivo forte: migliaia di foglie disposte lungo le pareti, verdi per le donne dimesse e marroni per quelle morte; le diverse gradazioni di colore rappresentano l’età al momento del ricovero.

Una mostra destinata ad emozionare e a far meditare.

Le celebrazioni dell’8 marzo sono infatti occasione per riflettere e per guardare più da vicino le storie di queste figure femminili dimenticate, delle quali – nei lunghissimi giorni vuoti che possiamo contare – restava solo il nome, unica proprietà, e l’età al momento dell’ingresso: il tempo, dopo, si fermava.