L’arazzo della Madonna del Divino Amore di Raffaello in mostra a Mondovì dopo un attento lavoro di restauro
Le trame di Raffaello
Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520) è certamente uno dei più grandi maestri dell’arte di tutti i tempi: il suo genio ha lasciato un segno indelebile nel Rinascimento italiano e ha condizionato lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli successivi.
La sua vita fu breve e completamente dedicata all’arte; già a 17 anni, dopo essere stato allievo di Perugino, era maestro d’arte e in grado di gestire le prime importanti commissioni.
Raffaello è morto a Roma il 6 aprile 1520 e i suoi resti riposano al Panteon.
Pur nella brevità della sua vita Raffaello ha lasciato un numero incredibile di capolavori.
Tra questi figurano gli arazzi di cui Raffello fu uno straordinario creatore.
Famosa è la serie dedicata agli Atti degli Apostoli realizzata per la Cappella Sistina, gran parte oggi ai Musei Vaticani.
Il Vicoria&Albert Museum di Londra possiede infatti 7 grandi cartoni superstiti con i disegni preparatori.
Prezioso è inoltre l’arazzo della Madonna del Divino Amore conservato al Museo Pontificio di Loreto assieme ad altri nove Arazzi fiamminghi tessuti a Bruxelles su cartoni di Raffaello.
Madonna del Divino Amore è in mostra fino al 15 marzo dopo il restauro presso il Centro di Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
L’arazzo (307 cm x 202 cm) rappresenta la Madonna del Divino Amore in cui vediamo la Vergine con il Bambino, Sant’Anna e San Giovannino.
L’opera è stata tessuta a Bruxelles dal maestro Mattens su cartone di Raffaello del 1530 circa e fu commissionata dall’allora vescovo di Liegi.