Andrea Marco Corvino, writer bolognese, si è ispirato al mito dei Boscimani per proporre il suo elogio al sole e alla sua potenza generativa.
L’Ascella del sole – ANDREA MARCO CORVINO
Galleriapiù di Bologna ha inaugurato il 26 maggio una mostra personale di Andrea Marco Corvino che occupa la stagione estiva della galleria fino a settembre.
Andrea Marco Corvino (LOL 63) è un writer bolognese che ha trascorso parte della sua infanzia in Sud Africa dove è stato fortemente influenzato dalla cultura locale. Figure ricorrenti nelle sue opere sono animali stilizzati, piante e persone appartenenti a vari gruppi etnici.
Il suo alter ego nel mondo dei Writers è LOL63, nome ispirato all’espressione Laughing Out Loud che rappresenta appieno la sua personalità giocosa e colorata.
Per Gallleriapiù l’artista si è ispirato a un mito dei Boscimani che ha dato il nome alla mostra stessa, L’Ascella del Sole.
L’ascella del Sole vuole spiegare come ebbe origine il mondo, quali funzioni siano assegnate agli astri e quale sia il ruolo degli agenti atmosferici.
Il lavoro murale celebra, in un lessico semplice e comprensibile a tratti anche ironico, fatti appartenenti alla storia passata, ma anche alla saga popolare, al racconto orale ed alla memoria collettiva di un popolo che continua a celebrare le proprie tradizioni e la natura.
Pensato per raccontare una favola antica ci fa riflettere su una stringente attualità quale la crisi energetica ma anche lo sfruttamento delle risorse naturali.
Il progetto di Corvino è quindi un elogio al sole e alla sua potenza generativa.
Completano l’esposizione due nuovi lavori su tela, un’opera luminosa e un tappeto.
Alla base del lavoro di Corvino resta sempre la storia e la tradizione orale, capaci di ricostruire gli eventi del passato soprattutto del mondo popolare non egemone ed esplorarne il significato attraverso l’analisi del racconto, l’immaginazione, il desiderio, il sogno e la soggettività, intrecciandosi con la letteratura, la linguistica, l’antropologia, la religione, la musica e la cultura di massa.
Ecco perché i lavori di Andrea Marco Corvino stratificano la narrazione a elaborazioni personali percorrendo un tempo fantastico dove gli elementi assimilati dai racconti diventano visioni pop, accessibili e cariche di vitalità.