Un percorso espositivo che esplora il tema dell’identità, un’identità inquieta che interroga il nostro tempo, attraverso dipinti, sculture, disegni, grafiche e libri d’artista di 57 artisti.
L’Arte Inquieta L’urgenza della creazione Paesaggi interiori, mappe, volti: 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer
La Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia promuove le arti visive attraverso attività espositive e culturali privilegiando il dialogo interdisciplinare, il confronto interculturale e le contaminazioni tra le diverse manifestazioni della creatività umana.
Dal 18 novembre propone al pubblico L’Arte inquieta, un percorso espositivo che esplora il tema dell’identità, un’identità inquieta che interroga il nostro tempo, attraverso dipinti, sculture, disegni, grafiche e libri d’artista di 57 artisti.
Una mostra che propone un’arte che è figlia di vicende personali e collettive, di ricerca, di quell’urgenza espressiva dell’artista che restituisce al pubblico la sua febbrile attività, con opere uniche che ci sorprendono.
Vengono presentate opere di autori provenienti da mondi esclusi, spesso ignorati e non considerati tali ma oggi giudicati importanti e preziosi interpreti dell’immaginario.
È il caso dell’Art Brut, con realizzazioni di artisti isolati o in cura psichiatrica, persone spesso ai limiti del consesso civile che però sono stati capaci di offrire visioni e linguaggi inediti, come ha fortemente sostenuto dal 1945 un artista come Jean Dubuffet e avevano intuito i maestri delle avanguardie come Paul Klee e Max Ernst, artisti con cui si apre l’esposizione.
La mostra propone un confronto di artisti noti e riconosciuti tali dalla critica e dal mercato come Carla Accardi, Alighiero Boetti, Jean Dubuffet, Max Ernst, Alberto Giacometti, Keith Haring, Emilio Isgrò, Paul Klee, Anselm Kiefer, Maria Lai, Antonio Ligabue, Zoran Music, Emil Nolde, Yves Tanguy, per citarne solo alcuni, messi in dialogo con autori le cui opere inedite provengono dall’Archivio del San Lazzaro del Museo di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia, oggi una tra le maggiori collezioni nel campo in Europa.
La mostra è il momento culminante di “Identità Inquieta”, un grande lavoro corale della città di Reggio Emilia che coinvolge, nell’attuale fase di progettazione, istituzioni e organizzazioni della vita sociale, educativa e culturale (tra cui Reggio Emilia Città senza Barriere, FCR di Reggio Emilia, Servizi Culturali del Comune – Musei Civici, Biblioteche, AUSL), con l’intento di offrire un ricco e variegato calendario di eventi culturali e opportunità di partecipazione attiva.