Una mostra tutta al femminile che celebra il rapporto tra arte e vita, nel panorama contemporaneo.
LA VIE MATÉRIELLE
Immerso in una ex centrale elettrica nel cuore di Bruxelles, CENTRALE per l’arte contemporanea è il centro di arte contemporanea della città di Bruxelles.
Ogni anno collabora con artisti affermati ed emergenti di Bruxelles e della scena internazionale per produrre mostre e progetti multidisciplinari ospitati nelle sue varie sedi.
Dal 9 dicembre CENTRALE ospita la mostra collettiva tutta femminile LA VIE MATÉRIELLE, un dialogo tra 12 artiste italiane e belghe sul legame tra arte e vita.
La Vie matérielle, dal nome del libro omonimo di Marguerite Duras, esplora e mette in relazione il viaggio artistico con l’esperienza personale.
Sia il libro di Duras che le opere in mostra sono definiti da un dialogo costante tra la quotidianità ordinaria (di cui il corpo è un elemento cruciale) e la vita interiore, intima, divisa tra le sue aspirazioni più profonde e la realtà.
Le artiste in mostra colmano il divario tra le discipline artistiche, riutilizzando, ibridando, deviando o decontestualizzando materiali organici e oggetti di uso quotidiano e dando loro una nuova vita che trascende il loro uso abituale.
Nonostante i loro approcci e percezioni molto differenti, ciò che accomuna Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui è l’uso di materiali spesso modesti, tradizionalmente associati all’artigianato.
A loro si uniscono Léa Belooussovitch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren, quattro artiste belghe le cui pratiche artistiche sono vicine a quelle delle loro controparti italiane.
Tutte loro cercano un “rifugio” per il “sé” nel mondo, ispirati alla rigenerazione di oggetti e materiali a loro cari.
Sono opere molto diverse (assemblaggi, video, disegni, sculture, installazioni) che fondono il finito e l’incompiuto, il sapere e il sentire.
La mostra integra ed esplora diversi sensi, in particolare la vista e il tatto, attraverso un viaggio che porta lo spettatore all’interno di una sorta di ragnatela emozionale e mentale.
La speranza è che, alla fine del viaggio, il visitatore abbia acquisito nuove prospettive su come percepiamo e leggere il nostro “mondo materiale” condiviso e il legame che l’arte ci permette di creare tra il nostro corpo e il nostro mondo interiore.
Questo incontro tra le artiste italiane e belghe è reso possibile dalla collaborazione tra CENTRALE e la Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia.