Scapigliatura, come un movimento culturale letterario, nato e sviluppato in Italia nella seconda metà dell’Ottocento, ha influenzato l’arte visiva.
La Scapigliatura. Una generazione contro
A Lecco prosegue l’indagine sull’arte dell’Ottocento italiano con una mostra che mette in relazione l’arte visiva con il movimento culturale, prevalentemente letterario, della Scapigliatura.
Il movimento nato tra Milano e Torino, ma dalle attitudini internazionali, si sviluppò in un clima tormentato e instabile
Le caratteristiche degli artisti “Scapigliati” erano la tecnica di sfumare le figure, con pennellate sfrangiate che fanno vibrare la forma e negano la linea.
Essi sono animati da una forte volonta’ di rinnovamento dell’arte e della politica, da una convinta critica del potere e delle convenzioni borghesi
Il percorso espositivo propone 80 opere tra pittura e scultura, provenienti da Musei pubblici ma anche da molte collezioni private, e presenta gli esponenti della pittura italiana che maggiormente sposarono le idee della Scapigliatura
La mostra è suddivisa in sezioni per indagare i vari momenti della Scapigliatura, offrendo una riflessione sulle sue origini e sugli artisti più rappresentativi.
I precursoni sono stati Giovanni Carnovali detto Il Piccio (Luino 1804-Cremona 1873) e Federico Faruffini (1832-1869)
Poi gli artisti che meglio hanno interpretato le idee della Scapigliatura: Tranquillo Cremona (Pavia 1837- Milano 1878), Daniele Ranzoni (Intra 1843-1889) e Giuseppe Grandi (Ganna 1843-1894)
Questi erano la trinita’ dei nani giganti, come ironicamente amavano definirsi per la piccola statura di tutti.
Di grande interesse è poi la sezione dedicata all’eredità del movimento.
La seconda generazione di artisti, quella che prepara altre strade e che darà’ vita al Divisionismo. Tra questi in particolare Giovanni Segantini, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Partendo dalle arti visive, la rassegna proporrà un racconto a tutto tondo della Scapigliatura, giungendo a considerare le altre forme espressive, in un gioco di rimandi. Si confrontano così i temi macabri e scuri della letteratura con i toni lievi e fioriti della pittura e il realismo tematico della scultura.