Una mostra eclettica racconta la straordinaria molteplicità di interessi di un grande intellettuale del Novecento.
La memoria del futuro. Mario Ramous
La mostra La memoria del futuro. Mario Ramous. Un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta, inaugurata il 6 maggio presso il Museo Collezioni Comunali d’Arte di Bologna e curata da Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj, è promossa dal Centro Studi Mario Ramous e Scripta Maneant Editore.
Mario Ramous (1924-1999) era un intellettuale dalle molteplici sfaccettature: poeta, latinista, italianista, critico d’arte, direttore editoriale, amante della cultura in senso lato, dalla letteratura all’arte, dalla musica all’arredamento, fino agli oggetti di uso quotidiano.
In 6 sale del palazzo che ospita le collezioni comunali vengono proposti alcuni degli esiti più significativi della instancabile ricerca di perfezione di un intellettuale eclettico e originale che sapeva far dialogare diverse forme d’arte e comunicazione.
La mostra presenta alcune opere d’arte di indiscusso valore artistico-culturale, di artisti amati o con i quali Ramous aveva collaborato, entrate nella sua collezione personale quali:
- un disegno del 1915 di Giorgio Morandi (Piatti),
- il grande olio Omaggio a Carpaccio di Concetto Pozzati del 1964
- una tecnica mista di Rodolfo Aricò del 1965 (Forma e campionario),
- un olio su tela di Sergio Romiti del 1949,
- un mobile bar con disegno di Pirro Cuniberti
- le lastre di stampa originali delle opere di Giorgio Morandi e Marino Marini, pubblicate rispettivamente in I disegni di Giorgio Morandi (1949) e La memoria, il messaggio (1951).
Sono inoltre esposte edizioni a tiratura limitata, di cui Mario Ramous è stato curatore e autore: due esempi fra tutti Il libro delle odi. Versioni da Orazio (1962), con traduzioni di Mario Ramous e dodici litografie di Bruno Cassinari, e Programma n° (1966) con poesie di Mario Ramous e sei litografie di Emilio Scanavino.
La mostra è stata anche occasione per la pubblicazione di alcune poesie inedite di Mario Ramous, ritrovate da Michele Ramous Fabj e confluite nel volume edito da Scripta Maneant, Archivio21. Poesie 4660/29, con disegni di Concetto Pozzati, scelti e selezionati dalla curatrice della mostra Maura Pozzati.
La mostra si completa con l’esposizione di Manoscritti di poesie e traduzioni, poesie visive, disegni pubblicitari inediti, spartiti musicali, articoli di critica e rari volumi degli anni Sessanta e Settanta.
Vengono proposti molteplici linguaggi, contaminazioni e incontri amicali con grandi nomi del ’900, tra cui Pietro Bonfiglioli, Pirro Cuniberti, Francesco Flora, Marino Marini, Giorgio Morandi, Concetto Pozzati, Sergio Romiti, Gianni Scalia, Emilio Scanavino, Mario Sironi, Adriano Spatola.