Una rivisitazione degli sviluppi dell’arte tra XIX e XX secolo sulla scia della rivoluzione macchiaiola.
LA LUCE DEL VERO. L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia
Palazzo delle Paure, edificio eclettico neogotico costruito nel 1905 ha ospitato la camera di Commercio, poi l’intendenza di Finanza e infine è passato al comune di Lecco.
Oggi Palazzo delle Paure ospita le esposizioni temporanee e la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea oltre all’Osservatorio Alpinistico Lecchese.
Nelle sale della Galleria sono esposte opere tra i maggiori artisti italiani contemporanei (Morlotti, Castellani, Baj, Scanavino, Cavaliere, Rotella, Pomodoro), e altre dei più importanti artisti del territorio (Vitali, Stefanoni, Chiappori, Gasparini).
Al secondo piano si trova la Sezione di Grafica e Fotografia, dove vengono esposte ciclicamente le collezioni di stampe, incisioni e fotografia.
Al terzo piano è allestito l’Osservatorio Alpinistico Lecchese.
Dal 18 marzo Palazzo delle Paure ospita La luce del vero. L’eredità della pittura macchiaiola. Da Fattori a Ghiglia, nuovo appuntamento del ciclo di esposizioni, iniziato nel 2019, che approfondisce la scena artistica italiana del XIX secolo.
La mostra, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, esplora, attraverso novanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il tema finora poco indagato della pittura postmacchiaiola.
La rassegna è l’occasione per avvicinarsi a un gruppo di autori eterogeneo e complesso, dai fratelli Gioli alla famiglia Tommasi, da Llewelyn Lloyd a Ulvi Liegi, da Oscar Ghiglia a Plinio Nomellini, da Mario Puccini a Giovanni Bartolena.
Tutti artisti uniti dalla vocazione per il vero e per i soggetti tratti dalla vita quotidiana e dalla formazione di ascendenza macchiaiola.
Alcuni di loro resteranno sempre fedeli alla lezione dei maestri, altri, invece porteranno la loro ricerca verso ambiti assai diversi da quelli di origine.
Il percorso espositivo si sviluppa come un racconto che, dall’esempio dei maestri – da Giovanni Fattori a Silvestro Lega -, giungerà a risultati più contemporanei con artisti quali Oscar Ghiglia e Lorenzo Viani, intrecciando l’analisi stilistica, il racconto biografico, la lettura iconografica e la ricerca storico-sociale.