Maria Grazia Zohar Di Karstenegg è una violinista che ha scoperto le potenzialità della creatività digitale e dei colori
QueenArtStudio Gallery di Padova ospita la mostra La bellezza della metamorfosi. Ecosistemi digitali di MARIA GRAZIA ZOHAR DI KARSTENEGG
QueenArtStudio, rinomata galleria leader nell’organizzazione di eventi culturali nazionali e internazionali, sede di prestigio artistico e culturale, accoglie annualmente nei suoi archivi intellettuali e artisti di tutto il mondo.
Dal 7 dicembre 2024 la galleria ospita nella sede padovana la mostra La bellezza della metamorfosi. Ecosistemi digitali di M. GRAZIA ZOHAR DI KARSTENEGG.
Maria Grazia Zohar di Karstenegg è nata a Lido di Venezia nel 1966.
La musica ha fatto parte di lei da una vita e, infatti, da 38 anni è violinista al Gran Teatro la Fenice di Venezia.
Tuttavia la creatività̀ e il desiderio della ricerca hanno sempre fatto parte di lei e da un paio di anni si è avvicinata al mondo digitale per la grandezza che crea questo tipo di arte aggiungendo alla musica la ricchezza dei colori.
Ora la sua creatività e maestria nell’uso del colore e della tecnologia analogica, permettono all’artista di trasportare lo spettatore in mondi fantastici e surreali, dove l’immaginazione non ha limiti.
Le sue opere spaziano all’interno della realtà virtuale, passando per la scultura digitale come poesia visiva, fino alla grafica e alla progettazione e stampa 3D, dimostrando una versatilità e un talento straordinari.
Grazie alla sua sensibilità artistica e alla sua cura per i dettagli, ogni sua creazione è un’esplosione di emozioni e bellezza.
Maria Grazia è in grado di catturare l’essenza di ogni soggetto che rappresenta, trasmettendo sentimenti profondi e coinvolgenti.
Le sue opere sono un invito a riflettere sulla complessità e il fascino del mondo che ci circonda, portando il pubblico a esplorare nuove prospettive e a lasciarsi trasportare in un viaggio artistico senza tempo.
Spesso costruisce scenografie situazionali decostruendo e riassemblando pratiche spirituali correlate da diverse culture, unendo performance improvvisate di attori all’interno di narrazioni immaginarie e stimolando racconti illuminanti dalla zona intermedia tra il tangibile e l’intangibile.
La sua ricerca rappresenta un importante contributo all’ambito artistico e culturale contemporaneo, offrendo al pubblico un nuovo quadro coinvolgente dell’arte.