Una bella mostra a Brescia degli artisti che il critico Diego Martelli ha chiamato Gli italiani di Parigi
Palazzo Martinengo Cesareo di Brescia ospiterà la mostra La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
Palazzo Martinengo Cesareo, palazzo di proprietà della provincia di Brescia, sede dell’Assessorato alla cultura e di esposizioni temporanee, sostenute dagli Amici di Palazzo Martinengo, non va confuso con Palazzo Martinengo da Barco, che è invece sede della Pinacoteca civica bresciana.
In questi giorni è stata annunciata la prossima mostra ospitata a palazzo Martinengo, dopo il grande successo dell’esposizione dedicata ai Macchiaioli chiusa a giugno 2024.
Sarà la grande mostra dedicata alla Belle Époque che presenterà al pubblico i capolavori che Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931), De Nittis (Barletta, 1846 – Saint-Germain-en-Laye, 1884), Zandomeneghi (Venezia, 1841 – Parigi, 1917), Corcos (Livorno, 1859 – Firenze, 1933) e Mancini (Roma, 1852 – Roma, 1930)eseguirono durante gli anni trascorsi a Parigi.
Nella capitale francese questi pittori italiani si affermarono, conquistando i più raffinati collezionisti dell’epoca, immortalando le brulicanti piazze parigine, i lunghissimi boulevard, gli eleganti interni borghesi, gli affollati caffè e i teatri, cogliendo la figura femminile nella quotidianità e nei momenti privati, divenendo così i cantori della vita moderna.
La mostra, dal titolo La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis si aprirà al pubblico il 25 gennaio 2025, ideata dai curatori Francesca Dini e Davide Dotti come un avvincente percorso espositivo articolato in nove sezioni.
Un percorso ricco di oltre 100 opere, per lo più provenienti da collezioni private – solitamente inaccessibili – e da importanti istituzioni museali quali le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova.
Oltre a celebri dipinti quali il “Ritratto di signora in bianco” di Giovanni Boldini “Sulla panchina agli Champs Elysées” di Giuseppe De Nittis e “Al Café Nouvelle Athènes” di Federico Zandomeneghi sarà possibile immergersi nel clima artistico e culturale della Belle Époque grazie alla selezione di elegantissimi abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture.
Si respira nella mostra il “Mito di Parigi” è un portato della Belle Époque, sorta di età dell’oro segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalla grande libertà di pensiero, da prodigiose scoperte scientifiche, da una decisiva accelerazione dei mezzi di trasporto, dal grande fulgore dei teatri e dei giornali a stampa.
La Belle Époque indica dunque il periodo felice in cui i ceti medi giungono a godere di un certo benessere e Parigi diviene, anche in virtù di questo, un vero laboratorio letterario e artistico nel quale convivono tendenze molto diverse le une dalle altre.