E’ durata oltre due secoli la beffa del ritratto di Giorgione realizzato da Canova e fatto passare per un autoritratto autentico dello stesso Giorgione.
LA BEFFA Canova e Giorgione storia di un autoritratto
CASTELFRANCO VENETO – Casa Giorgione Piazza S. Liberale
Dal 02/12/2022 al 10/04/2023
La vita di Giorgione, pittore veneto, è avvolta da molte ombre.
Poco si sa di lui perché i documenti che lo riguardano sono scarsi.
Era nato tra il 1477 e il 1478 a Castelfranco Veneto, nella marca trevigiana, per trasferirsi poi a Venezia verso il 1503 – 1504, quando era già un buon pittore, avendo lasciato a Castelfranco due opere importanti, il Fregio di Casa Marta ora Museo Casa Giorgione, e la Pala presente in Duomo.
Purtroppo la sua vita fu molto breve, dopo soli pochi anni di attività, nel 1510.
Non sono quindi molte le opere a lui attribuite, anche se la loro qualità ha elevato Giorgione tra i grandi protagonisti dell’arte di ogni tempo.
Le scarse notizie, le incertezze sulle opere sono alla base di un fatto che fece scalpore nel Settecento per la Beffa del finto autoritratto di Giorgione, opera in realtà di Antonio Canova che oltre che grande scultore è stato anche un buon pittore.
A questa Beffa, il Museo Casa di Giorgione di Castelfranco Veneto dedica la mostra La beffa. Canova e Giorgione. Storia di un autoritratto curata da Matteo Melchiorre-
Il ritratto è opera di Antonio Canova, frutto di una beffa organizzata da Canova assieme ad Abbondio Rezzonico, senatore romano.
A ricostruire per la prima volta questa vicenda era stato Fernando Mazzocca che nel 2018 l’aveva portata all’attenzione degli studiosi con la collaborazione della galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art, che ha proposto l’Autoritratto di Giorgione in mostra alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze del 2022.
L’opera fu eseguita da Canova nel 1792 su un’antica tavola cinquecentesca e aveva riprodotto le fattezze di Giorgione basandosi su un’incisione col suo ritratto inserita ne Le meraviglie dell’arte di Carlo Ridolfi, pubblicate a Venezia nel 1648.
Abbondio Rezzonico, nipote di papa Clemente XIII aveva incaricato Canova di realizzare il falso autoritratto, facendolo passare per autentico a esperti e autorità inviate a un banchetto.
Nessuno sospettò l’inganno finche’ Mazzocca, cercando tra documenti canoviani non ha scoperto il fatto e presentato la sua ricostruzione.
Ora la Beffa rientra tra gli eventi promossi per le celebrazioni dei duecento anni della morte di Canova.
