LA BEATA RIVA. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte.

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- DATA INIZIO: 06/10/2022

- DATA FINE: 16/02/2023

- LUOGO: LIVORNO – Fondazione Livorno COLLESALVETTI (Livorno) - Pinacoteca

- INDIRIZZO: Piazza Grande 23 Via Umberto I, 63

- TEL: +39 0586.826133

Una mostra su due sedi che offre l’opportunità di riscoprire una nuova identità culturale e artistica di Gino Romiti, artista livornese noto soprattutto per la sua produzione di paesaggi e di marine.

LA BEATA RIVA. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte.

 

 

LIVORNO – Fondazione Livorno Piazza Grande 23

COLLESALVETTI (Livorno) – Pinacoteca Via Umberto I, 63

Dal 06/10/2022 al 05/02/2023

La Fondazione Livorno, istituzione di origine bancaria, presenta fino al 16 febbraio 2023 una mostra che si pone all’interno del programma di approfondimento che la Fondazione ha avviato per conoscere e valorizzare il proficuo rapporto tra Livorno e le correnti artistiche nazionali e internazionali novecentesche.

La mostra, che segue quella su Vittore Grubicy e gli sviluppi del Divisionismo, è curata da Francesca Cagianelli e ha titolo La Beata Riva. Gino Romiti e lo spiritualismo a Livorno. Protagonisti e Cenacoli tra la Scuola di Guglielmo Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte.

Una mostra che si sviluppa in due sedi, la Fondazione Livorno e la Pinacoteca Carlo Servolini del comune di Collesalvetti.

Presso la sede di Fondazione Livorno sono allestite le prime due sezioni, dedicate rispettivamente al credo estetico e alla maturità artistica di Gino Romiti (Livorno 1881-1967), Il credo artistico di Gino Romiti dalla lezione di Guglielmo Micheli al verbo di Vittore Grubicy De Dragon (I sezione) e La gioia infinita: verso l’Eterna melodia (II sezione).

Queste attestano la parabola stilistica dell’artista, formatosi nell’ambito della multiforme e aggiornata compagine della Scuola di Micheli e convertitosi tra il 1902 e il 1904 al divisionismo di Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo.

Presso la Pinacoteca Comunale Carlo Servolini sono invece visitabili le altre tre sezioni dedicate alla produzione simbolista di Romiti, finora scarsamente indagata dalla critica dell’epoca e rimasta assolutamente in sottordine rispetto all’infinita sequenza di paesaggi e marine realizzate anche in epoca successiva.

Sono Sulle ali delle chimere. Gino Romiti nella Livorno di Enrico Cavacchioli (III sezione), Il Volto dell’Azzurro. Protagonisti e Cenacoli sulla riva del Tirreno tra la scuola di Micheli, il Caffè Bardi e Bottega d’Arte (IV sezione) e Seduzioni e incantesimi di carta. Il mito fatale della Sirena nella grafica del Simbolismo e Art Nouveau (V sezione).

Una mostra che offre al visitatore e alla critica l’opportunità di riscoprire una nuova identità culturale e artistica di Gino Romiti, noto in ambito cittadino, oltre che in sede nazionale, per la sua produzione paesaggistica e marinistica, ricondotta dalla critica coeva alla tradizione macchiaiola, con un moderato aggiornamento luminoso in voga nella Scuola di Micheli, per riconoscersi infine alla lezione dei protagonisti del divisionismo italiano da Giuseppe Pellizza da Volpedo a Vittore Grubicy De Dragon.

ORARI DI APERTURA

  • Fondazione Livorno
  • Lunedì > venerdì su appuntamento (339.8289470 – info@coopdiderot.it )
  • Pinacoteca Comune Carlo Servolini di Collesalvetti
  • tutti i giovedì, 15.30-18.30 su appuntamento per i gruppi e le scolaresche su prenotazione.

INFO

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