Kyveli Zoi si interroga sul concetto di identità e sulle sue molteplici sfumature.
Kyveli Zoi – Letters to my future self
La galleria Acappella di Napoli ha la tradizione di collegare le sue mostre con una pubblicazione tematica della rivista Acappella.
In occasione della mostra dell’artista greca Kyvèli Zoi, Letters to my future self, aperta dal 29 giugno viene quindi pubblicata la rivista Acappella4 con materiale aggiuntivo alla serie di opere in mostra e con un testo di Danae lo Papazymouri.
Kyvèli Zoi è una pittrice ed artista multidisciplinare nata nel 1993 ad Atene dove attualmente vive e lavora.
Ha completato la sua laurea in Belle Arti presso la Scuola di Arti Visive di New York, USA nel 2016, dopo aver frequentato i corsi della Scuola Nazionale Superiore di Belle Arti di Parigi nel 2014 e del Central St. Martin’s College di Arte e Design di Londra nel 2011.
Letters to my future self è la prima mostra personale con la galleria di Kyveli Zoi.
Si tratta di una ampia raccolta di oli su tela ed oli su tavola nei quali l’artista si interroga sul concetto di identità e delle sue molteplici sfumature.
Fonte di ispirazione sono i numerosi caratteri culturali moderni, le immagini sacre per lo più ortodosse, antichi bassorilievi egizi e diversi spunti presi da maestri di oggi e del passato.
I soggetti vengono qui rappresentati con varietà di forme e modelli caratterizzati quasi sempre da una forte gestualità e simbologia della comunicazione.
Nel suo lavoro si evidenzia un interesse nel costruire ambientazioni spesso misteriose, attraverso l’uso di codici linguistici di non immediata interpretazione.
L’artista vuole sottolineare l’importanza di una possibile chiave di lettura della difficile condizione umana, della sua crisi esistenziale e del suo smarrimento.
Una dimensione di smarrimento e di crisi esistenziale rappresentata su tela.
L’artista greca si focalizza, infatti, su un’indagine dell’animo umano nelle sue più complesse interpretazioni.