Karin Kneffel: Face of a Woman, Head of a Child

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- DATA INIZIO: 11/11/2022

- DATA FINE: 14/01/2023

- LUOGO: ROMA – Gagosian Gallery

- INDIRIZZO: Via Francesco Crispi 16

- TEL: +39 06 4208 6498

Un’incredibile rassegna riproduce i volti di figure sacre di sculture in legno del primo Rinascimento nordico.

Karin Kneffel: Face of a Woman, Head of a Child

 

 

ROMA – Gagosian Gallery Via Francesco Crispi 16

Dal 11/11/2022 al 14/01/2023

Si è inaugurata l’11 novembre 2022 presso la sede romana della galleria internazionale Gagosian la mostra Karin Kneffel: Face of a Woman, Head of a Child, un nuovo corpus di opere dell’artista tedesca Karin Kneffel (1957) in cui l’artista affronta per la prima volta la figura umana.

Nel corso della sua carriera, l’indagine artistica di Karin Kneffel si è concentrata sul rapporto tra pittura, spazio e tempo, stratificando e ricombinando oggetti, luoghi, tracce ed eventi in maniera realistica e seducente.

Ispirati da ricordi personali o da fonti della storia dell’arte, i suoi interni e le nature morte si servono abilmente del potenziale rappresentativo del mezzo pittorico, sottolineandone al contempo la natura intrinsecamente fittizia.

Con una forte digressione rispetto al lavoro precedente, in questa mostra la tecnica raffinata di Kneffel rimane costante: le superfici lisce e luminose dei suoi dipinti a olio rivelano un’intensa profondità visiva e complessità concettuale. In questa serie inedita l’artista ritrae i volti di sculture antiche in legno policromo, caratterizzati da proporzioni e inquadrature misteriose e sorprendenti.

Come nelle sue straordinarie nature morte barocche, Kneffel sfrutta tutte le potenzialità del suo linguaggio pittorico per descrivere con ruvidi dettagli i contorni forti e le sfumature sottili dei volti primitivi scolpiti e dipinti.

L’interesse di Kneffel per le figure sacre del primo Rinascimento Nordico, di autori sia anonimi che noti, è di lunga data.

In queste statue gli effetti pittorici illusionistici, evidenti soprattutto nella resa dei tessuti e nel trattamento dei toni dell’incarnato, ne esaltano notevolmente l’immediatezza emotiva.

Per anni l’artista ha fotografato queste sculture quando capitava, ma è la prima volta che utilizza la sua ricerca sul campo in una serie di dipinti.

Se questi archetipi incarnano la diffusa devozione religiosa dell’epoca e i suoi emergenti ideali umanistici, nei suoi dipinti Kneffel li secolarizza eludendo qualsiasi attribuzione identificativa, i titoli e l’iconografia – veli, aureole e così via – per concentrarsi sui tratti del viso.

Ingrandendo i suoi soggetti, dipinge primi piani molto allargati unendo in coppia le singole tele di dimensioni identiche.

Sebbene la donna e il bambino siano uniti da una marcata somiglianza fisica, la distanza dei loro sguardi appare accentuata dallo spazio che li separa.

Con la sua tecnica raffinata, Kneffel trasmette le qualità tangibili delle sculture in legno intagliate e dipinte catturando i giochi di luce sulle loro superfici, evidenziando la loro forma tridimensionale e le scelte stilistiche dello scultore.

L’artista enfatizza i tratti peculiari di ogni donna e bambino, accentuando la loro artificialità surreale attraverso le imperfezioni e le originalità fisiche.

Minimizzando l’iconografia religiosa, Kneffel presenta le sculture come fossero oggetti tridimensionali altamente soggettivi, impregnati di una vitalità animata dai contorni e dai colori della pittura: lo sguardo tenero e protettivo della donna o il rossore della guancia del bambino, come una mela matura.

ORARI DI APERTURA

  • Martedì >sabato 10.30 -19.00

INFO

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