Una retrospettiva che permette di conoscere meglio lo straordinario percorso della ricerca artistica del padre dell’Astrattismo, Vasilij Vasil’evič Kandinskij/ Wassily Kandinsky
H’ART Museum di Amsterdam ospita una mostra antologica su KANDINSKY, aperta al pubblico dal 19 giugno al 10 novembre
Situato nel cuore della capitale olandese il H’ART Museum è un museo speciale dove famose opere d’arte e storie provenienti da tutto il mondo sono riunite in mostre temporanee uniche nel loro genere.
Fino al 10 novembre 2024 il museo propone una grande mostra su uno dei massimi rappresentanti dell’innovazione dell’arte del XX secolo, Vasilij Vasil’evič Kandinskij/ Wassily Kandinsky (Mosca 1866 – Neuilly-sur-Seine, Francia 1944).
La mostra realizzata in collaborazione con il Centre Pompidou presenta più di 60 opere d’arte della collezione parigina.
È possibile così incontrare i suoi primi lavori figurativi con paesaggi, molti dei quali anche olandesi, realizzati all’inizio del ‘900 e ancora fortemente legati alla lezione postimpressionista.
Si passa poi alle sperimentazioni condivise con Franz Marc, Paul Klee, August Macke ed altri artisti tedeschi del movimento Der Blaue Reiter / Il cavaliere azzurro di cui Kandinsky partecipa nel 1911 a Monaco di Baviera alla sua fondazione e di cui fu uno degli esponenti più rappresentativi
Il movimento, pur aperto all’ispirazione indipendente e alla creatività nella pittura, era il punto focale dell’espressionismo tedesco.
Si arriva infine ai famosi dipinti astratti pieni di colori e forme geometriche. Con l’opera L’arco nero una delle prime opere dipinte da Kandinsky prive di riferimenti figurativi che rappresenta un punto di svolta della ricerca artistica sua personale ma anche nella storia dell’arte del Novecento.
Le Improvvisazioni di Kandinsky divennero quindi le prime immagini astratte nella storia della pittura che erano però il risultato di un profondo lavoro di riflessione e di ricerca.
Un lavoro di ricerca che trova la sua manifestazione nel testo “Lo spirituale nell’arte”, in cui l’artista esamina gli effetti psicologici del colore con analogie tra musica e arte, aprendo un nuovo modo di intendere l’arte, come una nuova aurora di un’arte spirituale, espressione del mondo incorporeo dell’interiorità.
Un’arte che si esprime attraverso l’incontro di forme geometriche e colori primari che divenne la cifra stilistica del suo lavoro.