Rinomata designer svizzera Julia Born è stata insignita nel 2021 del Gran Premio svizzero di design.
Julia Born: All Capitals
Nel panorama culturale di Roma, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma è riuscito nel tempo a ritagliarsi una nicchia nazionale specifica, indipendente e con aspirazioni internazionali.
Fino alla fine del 2017 ha fatto parte del sistema Musei della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ora gestito dall’Azienda Speciale Palaexpo, agenzia che opera per conto dell’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale.
Dal 21 giugno il Macro ospita la mostra personale della designer svizzera Julia Born dal titolo All capitals.
Insignita nel 2021 del prestigioso Gran premio svizzero di Design, Julia Born (1975) è una delle designer grafiche svizzere più rinomate.
Formatasi presso la Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, è conosciuta specialmente per il suo lavoro in ambito culturale. Ha creato identità visive, pubblicazioni e allestimenti di mostre per istituzioni internazionali.
L’artista è interessata a diverse forme di scrittura come mezzo di espressione.
Ha raccolto frammenti grafici provenienti da tutta la città di Roma, trasformando le pareti dello spazio espositivo in un’esposizione monumentale di iscrizioni, segni, cartellini, impronte, scarabocchi e disegni ritrovati, ufficiali o non autorizzati.
Parole scolpite coniugano periodi temporali eterogenei sulla stessa superficie, in conflitto o combinati in una costellazione sempre attiva.
Al cospetto delle parole, stiamo davanti al passare del tempo, davanti a loro riconosciamo, con una certa umiltà, che sopravviveranno, riconfigurandosi costantemente.
Ma che tipo di tempo o tempi stiamo affrontando?
Il linguaggio è effimero e sempre in movimento.
“Scolpire qualcosa nella pietra” significa renderlo immobile e immutabile, non atemporale.
A sottolineare questo paradosso tra l’eterno e il temporaneo, nomi, parole e testi storicamente significativi sono accompagnati da tracce mobili del paesaggio di Roma, come le tempeste di uccelli o le crepe su cui si inciampa sui marciapiedi della città.