Fotografa Americana Judith Joy Ross è celebrata a livello internazionale per la forza dei suoi ritratti.
JUDITH JOY ROSS – PHOTOGRAPHS 1978-2015
Da un’antica sala da ballo in rovina a sede di LE BAL su proposta dell’ Association des Amis de Magnum Photos, , dopo l’acquisto e il restauro da parte del Comune di Parigi nel 2006.
LE BAL è una piattaforma indipendente inaugurata nel 2010 per mostre, pubblicazioni, idee e formazione, incentrata sull’immagine contemporanea in tutte le sue forme: fotografia, video, film e nuovi media.
Fino al 18 settembre LE BAL ospita la mostra JUDITH JOY ROSS – PHOTOGRAPHS 1978-2015, a cura di Joshua Chuang.
Judith Joy Ross (Hazleton Pennsylvania USA, 1946) è una delle più interessanti e affermate figure della fotografia contemporanea conosciuta in tutto il mondo per i suoi famosi ritratti.
Le sue fotografie attestano, infatti, la capacità di un ritratto di intravedere il passato, il presente e persino il futuro del suo soggetto.
Dalla metà degli anni ’70, Ross ha utilizzato fotocamere di grande formato, stampando i negativi risultanti per contatto per commemorare i suoi brevi incontri con uno spaccato di individui, con particolare attenzione alla popolazione operaia della Pennsylvania nord-orientale, dove è nata, cresciuta e ancora oggi vive.
Senza sentimentalismo o ironia, Ross registra con ferrea delicatezza i volti e il portamento delle persone che stanno davanti al suo obiettivo, intente a vedere la complessità di chi sono piuttosto che una proiezione di chi altrimenti potrebbero essere.
Ciò ha richiesto un livellamento spontaneo e radicale del rapporto tra fotografo e soggetto.
I ritratti di Ross sono realizzati spesso nel contesto di serie fotografiche animate da preoccupazioni morali, civiche o esistenziali.
Le immagini documentano l’ampiezza e la complessità delle esperienze di vita delle persone: l’innocenza e la perdita; coraggio e paura; amarezza e bellezza; resilienza e disincanto: temi che Ross ha esplorato in argomenti che vanno dai bambini nei parchi municipali e nelle scuole pubbliche e ai membri eletti del Congresso, agli immigrati africani a Parigi e agli estranei incontrati durante un viaggio attraverso il paese.
Una mostra che conferma l’affermazione di Ross “Con una macchina fotografica, posso venire a vedere e dare un senso a tutto”.