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Jordan Watson a Milano. La mostra inaugura la nuova sede della Galleria Robilant+Voena. Afrofuturismo e potenziale della black community
La galleria Robilant+Voena con le sue sedi di Parigi, Londra e New York aveva anche aperto una sede italiana a Milano, chiusa però nel 2023.
La vivacità del mercato italiano e la crescita della famiglia con figli che entrano in azienda hanno spinto però la galleria a ritornare a Milano con una nuova sede in via Spiga, inaugurata il 20 novembre 2024.
Milano, una sede per il contemporaneo
Nelle parole dei fondatori:
“Milano sarà la nostra sede più legata al contemporaneo. All’antico dedicheremo una mostra all’anno e continueremo certamente anche con il moderno, ma qui punteremo soprattutto sulle novità.”
L’inaugurazione della nuova sede con Jordan Watson a Milano
Ad inaugurare questa nuova sede è stato chiamato l’artista Jordan Watson (Jamaica, Queens, NY, 1979), con la sua prima personale italiana intitolata Octavia’s Butler.
Il tema della mostra “Jordan Watson. Octavia’s Butler”
Una mostra che celebra il potenziale della black community in campi spesso ancora poco esplorati, come gli sport invernali. Protagonisti dei suoi lavori sono infatti persone di origine africana, afrodiscendenti preferibilmente donne.
L’ispirazione dall’Afrofuturismo
Nel suo lavoro Watson si è ispirato ai modelli dell’Afrofuturismo, un movimento nato negli anni ’60 negli Stati Uniti, che immaginava un futuro di prosperità per la comunità di colore.
Il significato del titolo
Il titolo della mostra, di fatto un omaggio alla scrittrice di fantascienza Octavia E. Butler, vuol rappresentare il desiderio dell’artista di spingere lo spettatore, come fanno i personaggi della scrittrice, a passare da uno scenario di quiete ad uno di impeto travolgente necessario al raggiungimento della ricchezza e del successo per la black community.