I paesaggi di John Dilg nascono dalla sua memoria e dal suo archivio mentale di forme visive essenziali
JOHN DILG. Flight Path
Eva Presenhuber presenta uno speciale progetto estivo di dipinti dell’artista americano John Dilg in una mostra allestita nella sua sede di New York e proposta online nella piattaforma Viewing Room.
Per capire l’opera del pittore americano nato nel 1945 può aiutare il suo stesso pensiero:
“I miei dipinti fanno parte di una meditazione continua sul mio rapporto con la terra e la sua capacità di evocare ricordi visivi vividi.
Sono riassunti codificati di località e luogo nati da queste memorie.
La preoccupazione appena risvegliata per il nostro ambiente fragile favorisce le opinioni di rimpianto e il senso di pericolo latente che spesso si verificano nei miei dipinti.”
E infatti, i dipinti di John Dilg sembrano piuttosto che essere paesaggi.
Egli dipinge metafore e astrazioni utilizzando quello che chiama un archivio mentale di forme visive essenziali
I soggetti di queste opere non sono gli oggetti che occupano i dipinti ma la rappresentazione di un momento che attinge alla memoria, alle tonalità del colore e alle sensazioni che possono trasmettere per creare un insieme avvincente e sinfonico che enfatizza la quiete e il continuum del tempo.
La pittura viene utilizzata per la concettualizzazione di idee che comprendono sia le proprietà empiriche della natura che la sua trascendenza spirituale: le possibilità ristoratrici della bellezza trovate in un paesaggio idealizzato e quindi trasformato.