Il Fotografo britannico John Coplans ha sviluppato una pratica fotografica in cui ha rappresentato il suo corpo nudo, in bianco e nero, spesso frammentato, la testa sempre fuori vista.
JOHN COPLANS
Creata per volere di Henri Cartier-Bresson, fondatore dell’agenzia MAGNUM, di sua moglie Martine Franck e della loro figlia Mélanie, la Fondazione Henri Cartier-Bresson, nota come Fondation HCB, ha aperto i battenti nel maggio 2003.
Attualmente detiene i fondi di Henri Cartier-Bresson e di Martine Franck. Fondazione privata riconosciuta di pubblica utilità, è oggi uno dei maggiori luoghi parigini della fotografia.
Dal 5 ottobre la Fondation HCB presenta un’eccezionale mostra del lavoro del fotografo britannico John Coplans (1920-2003), in collaborazione con Le Point du Jour, un centro di editoria d’arte a Cherbourg-en-Cotentin.
Emigrato negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’60, John Coplans è stato prima pittore, critico d’arte, direttore di musei e curatore, per poi dedicarsi completamente alla fotografia nei primi anni ’80.
Ha sviluppato una pratica fotografica in cui ha rappresentato il suo corpo nudo, in bianco e nero, spesso frammentato, la testa sempre fuori vista.
Intitola tutte queste immagini realizzate tra il 1984 e il 2002 con il nome generico Self Portrait con sottotitoli descrittivi che specificano la parte del corpo raffigurata o la postura.
Ridotto spesso alla rappresentazione del corpo invecchiato, il lavoro di Coplans risponde a un obiettivo più ludico e universale.
Inscritto in una lunga storia delle forme artistiche attraverso il gioco di relazioni metaforiche con la natura o la scultura, Coplans ridefinisce il significato stesso dell’età – non come una progressione verso la fine della vita, ma piuttosto come un’opportunità per un’iscrizione duratura della specie umana e un’impresa che rimanda a forme primitive.
L’assenza del volto e la scelta del frammento come elemento plastico hanno scatenato un flusso di invenzioni e analogie formali che sembrava inesauribile