Jochen Lempert è il fotografo tedesco che trasferisce nei soggetti dei suoi scatti la sensibilità e la competenza scientifica di biologo.
JOCHEN LEMPERT. Photographe
La galleria delle fotografie del Centro Pompidou di Parigi dedica da martedì 11 maggio la mostra sul fotografo tedesco Jochen Lempert nato nel 1958 a Moers (Nord Reno-Westfalia/Germania) che attualmente vive e lavora ad Amburgo.
Questa mostra retrospettiva, JOCHEN LEMPERT. Photographe, presenta tre decenni di lavoro di Jochen Lempert.
Come biologo specialista in libellule, è solo nel 1989, all’età di 31 anni, che inizia la sua carriera di fotografo.
Tuttavia, il suo patrimonio di formazione scientifico è alla base della sua pratica artistica, segnata da immagini della natura dove animale e vegetale vanno di pari passo.
Queste immagini delicate e poetiche, sempre in bianco e nero, richiamano le esplorazioni fotografiche delle piante di Anna Atkins e Karl Blossfeldt e, per certi aspetti, anche la tradizione surrealista di Jean Painlevé quanto l’occhio spassionato dei fotografi modernisti tedeschi, in mostra contemporaneamente alla galleria 1 del Centro con i titolo “Germania / 1920 / Nuova oggettività / August Sander“.
La mostra “Jochen Lempert” colloca alcuni dei primissimi lavori dell’artista accanto a creazioni più recenti, senza gerarchia cronologica.
La selezione delle opere e la loro disposizione nello spazio – a parete o in vetrine – è stato preparato con cura come un’installazione in situ unica nella Galleria fotografica.
Ciascuna delle tre sezioni in cui si articola la mostra mette in luce i diversi leitmotiv del lavoro di Jochen Lempert.
La prima sezione, Fisiognomie / Morfologie, raccoglie studi di forme e corpi del mondo vegetale, animale e umano.
Nella seconda sezione, intitolata Bioluminescenza, le foto di organismi viventi che assorbono e/o emettono luce evocano l’ossessione dell’artista con la cattura di fenomeni basati sulla luce.
La terza sezione infine, intitolata Percezione, rivela il “quasi” (in)visibile ad occhio nudo grazie allo sguardo attento, paziente e umile dell’artista.
Jochen Lempert di solito scatta le sue foto con un obiettivo da 50 mm, che gli consente di rimanere il più vicino possibile a come vediamo con l’occhio umano.
L’artista ci invita a guardare più da vicino ciò che la natura offre, aprendo gli occhi e prendendoci il nostro tempo, piuttosto che immergersi in vistosi scatti macrofotografici.
Con ritrovata innocenza e curiosità si mostrano all’occhio e all’ammirazione torri di spugne marine, la forza erculea di una formica, l’intreccio perfetto di una tela di ragno, l’ombra di una farfalla sull’asfalto, la traiettoria frenetica di una mosca nell’aria, o anche la costellazione di lentiggini su una spalla nuda.
Lempert, alternando formati grandi, medi e persino minuscoli, costruisce storie visive complesse, creando con cura relazioni tra le immagini – analogie formali o concettuali – dando vita a queste composizioni di immagini nello spazio espositivo.