Rappresentando generazioni, stili e tecniche diversi, gli artisti in mostra tracciano un quadro dell’arte contemporanea giapponese, di fronte alle più recenti sfide dell’Umanità.
Japan: Body Perform Live Resistenza e resilienza nell’arte contemporanea giapponese.
La storia del PAC inizia nel 1947 quando il Comune di Milano, in cerca di un nuovo spazio per le collezioni delle Civiche Raccolte del XX secolo, individua le ex-scuderie della Villa Reale, distrutte dai bombardamenti del 1943.
La Villa Reale era già sede della Galleria d’Arte Moderna (GAM) dal 1921, ma gli spazi erano insufficienti ad ospitare l’arte più recente e, in prospettiva, un museo per l’arte contemporanea in potenziale crescita.
Dal 22 novembre il PAC presenta una mostra collettiva Japan: Body Perform Live.
La mostra esplora l’arte contemporanea giapponese degli anni duemila, in particolare le tendenze che coinvolgono il corpo e la performance in relazione a società, ambiente, materialità e tecnologia.
Contestualizzando la poetica degli artisti invitati nella genealogia delle avanguardie giapponesi del dopoguerra, o nel recente passato, la mostra affronta questioni esistenziali, politiche e sociali, generando dialoghi multistrato tra le opere.
Le artiste e gli artisti in mostra rappresentano generazioni, stili e tecniche diverse, ma tutte accomunati non solo dall’origine ma anche dall’attenzione al corpo e alle questioni dell’attualità.
In mostra vengono proposte opere di: Makoto Aida, Dumb Type, Mari Katayama, Meiro Koizumi, Yuko Mohri, Saburo Muraoka, Yoko Ono, Lieko Shiga, Chiharu Shiota, Kishio Suga, Finger Pointing Worker/Kota Takeuchi, Yui Usui, Fuyuki Yamakawa, Ami Yamasaki, Chikako Yamashiro.