L’artista tedesco Jan Voss fa scaturire le immagini delle sue opere da parole e frasi ascoltate o solo pensate
Jan Voss. À l’écoute
La galleria Lelong di New York è stata fondata nel 1985 in continuità con l’omonima galleria fondata nel 1945 Aimé Maeght
Oggi la galleria continua la sua storia rappresentando artisti in prima linea nel mondo dell’arte internazionale provenienti da quasi tutti i continenti e tutte le generazioni
Volendo continuare la sua attività di presenza e di contatto con i propri collezionisti e pubblico, la Galleria ha potenziato le proposte di mostre online nella piattaforma di osservazione e contrattazione di Viewing Room.
Dal 14 gennaio al 27 febbraio viene presentata online la mostra ,allestita nella sede di Parigi, 38 avenue Matignon ,dell’artista tedesco Jan Voss.
Nato nel 1936 ad Amburgo Voss vive e lavora tra Parigi e Berlino.
Nel suo percorso artistico il pittore ha notato che spesso era da una parola, una piccola frase, ascoltata, letta o immaginata, che le immagini emergevano nella sua testa.
Questo rapporto tra parola e immagine si è rafforzatole durante le lunghe settimane di isolamento forzato che l’artista ha trascorso nel suo studio a Berlino, durante il Lockdown per Covid19.
Privato del contatto con il mondo esterno, nulla di nuovo attirò la sua attenzione.
Ma parole, frasi, il più delle volte in inglese, gli trotterellavano per la testa e generavano il loro contrappunto pittorico.
Ben presto lasciò che queste parole, queste frasi, queste domande a volte insolenti, penetrassero nel dipinto e vi producessero, con un umorismo distaccato, il loro piccolo trambusto.
Ora presenta online questi quadri gioiosi e striduli, dove piccoli personaggi anonimi si confrontano con i tanti pericoli della vita.