ITALIA IN-ATTESA. 12 racconti fotografici

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- DATA INIZIO: 15/10/2022

- DATA FINE: 08/01/2023

- LUOGO: REGGIO EMILIA – Palazzo Da Mosto

- INDIRIZZO: Via Giovanni Battista Mari 7

- TEL: +39 0522 444 446

Dodici fotografi di fama internazionale incrociano il loro sguardo in luoghi del paesaggio urbano ed extra-urbano senza la presenza dell’uomo.

ITALIA IN-ATTESA. 12 racconti fotografici

 

 

Palazzo da Mosto è una delle più significative dimore reggiane quattrocentesche, voluto da Francesco da Mosto, alto funzionario ducale, che la acquistò nel 1472 e la trasformò da “domus” a “palatium”.

Palazzo da Mosto è oggi un luogo ritrovato a disposizione della vita sociale e culturale della comunità, in gestione della Fondazione Palazzo Magnani, la prestigiosa Istituzione culturale di Reggio Emilia, che nella sua attività privilegia il dialogo interdisciplinare, il confronto interculturale e le contaminazioni con i diversi saperi.

L’attività espositiva è animata, infatti, dalla convinzione che le mostre devono essere progetti culturali, occasioni pensate non solo per dare la possibilità ai visitatori di osservare opere di valore, ma anche e soprattutto come opportunità di confronto, riflessione, ampliamento, critica o discussione delle proprie conoscenze o convinzioni.

Da questa convinzione nasce anche Italia in-attesa, 12 racconti fotografici, mostra curata da Margherita Guccione e Carlo Birrozzi, promossa dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Creatività Contemporanea e Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con Fondazione Maxxi.

Dal 15 ottobre a Palazzo da Mosto si potranno quindi ammirare gli scatti di Olivo Barbieri, Antonio Biasiucci, Silvia Camporesi, Mario Cresci, Paola De Pietri, Ilaria Ferretti, Guido Guidi, Andrea Jemolo, Francesco Jodice, Allegra Martin, Walter Niedermayr, George Tatge.

Sono dodici fotografi di fama internazionale che incrociano il loro sguardo in luoghi del paesaggio urbano ed extra-urbano senza la presenza dell’uomo.

L’occasione, eccezionale e irripetibile, è stata offerta dal primo lockdown causato dal Covid: un tempo sospeso dove anche lo spazio, l’architettura e l’ambiente diventano “altro” quando l’uomo non li abita.

I fotografi sviluppano, ognuno con il proprio stile e la propria sensibilità, un’analisi visiva dell’impatto antropico sul paesaggio, sulle relazioni tra cultura e natura, architettura e ambiente in alcuni luoghi (sia iconici che non) italiani.

In uno scenario unico, silenzioso, quasi irreale, i racconti fotografici narrano storie di un mondo straordinario.

Le immagini sono sequenze di visioni inattese e innaturali che mescolano luoghi del patrimonio culturale italiano e dello spazio intimo e mentale delle autrici e degli autori: paesaggi e piazze, orizzonti e spazi pubblici, opere d’arte e oggetti quotidiani.

Lontane dagli stereotipi del Belpaese, queste immagini parlano di paesaggi spaesati che sposano la bellezza sublime con la percezione di una crisi profonda, dove alla natura rigogliosa che riempie progressivamente gli spazi urbani corrisponde il vuoto e l’assenza di vita umana.

Sono racconti parziali, soggettivi, che ci introducono a nuovi punti di vista, modificando le consuete poetiche di narrazione dello spazio fisico.

Una mostra dal forte impatto emotivo: cosa si prova infatti a vedere completamente deserte città generalmente affollate come Rimini o Venezia, per citare solo due esempi?

ORARI DI APERTURA

  • Martedì, mercoledì e giovedì: solo per scuole e gruppi su prenotazione
  • (Segreteria e prenotazioni lunedì > venerdì: 10-13 e 15-18 vedi INFO)
  • Venerdì, sabato, domenica e festivi: 10.00 – 19.00

INFO

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