Due artiste invitate a confrontarsi sui temi sociali e ambientali più scottanti dei tempi d’oggi, in un terreno comune di pratica artistica.
Isabella Pers e Nada Prlja in common
Fondata da Gerardo Giurin e Antonio Cecora aA29 Project Room si articola in due gallerie a Milano e Caserta, dirette da Lara Gaeta.
Sono spazi multifunzionali, creati per promuovere con mostre, progetti site-specific e residenze, diverse forme di sperimentazione, con attenzione particolare a ricerche sensibili alla questione ecologica e ambientale, che generano nuove possibilità di incontro e connessione tra i viventi.
Dal 3 dicembre 2021 la galleria propone una mostra a due volti: Isabella Pers e Nada Prlja in common, a cura di Laura Cherubini.
Il titolo richiama il contenuto della mostra, ispirato all’esplorazione di un terreno comune che si espande sugli assi spaziali e temporali a molteplici livelli di interconnessione e coesistenza con il resto dei viventi.
In coerenza con le politiche della Galleria le due artiste affrontano le scottanti questioni sociali e ambientali, che interessano la contemporaneità, interpretandole secondo la loro sensibilità, in modi diversi, ma con pari effetto comunicativo.
Isabella Pers sviluppa i suoi progetti attraverso l’uso di diversi linguaggi artistici, come pittura, installazione partecipativa e performance, video, fotografia, disegno.
I temi portanti della sua ricerca sono l’osservazione e le connessioni tra gli ecosistemi naturali, sociali e culturali, l’impatto del dominio antropocentrico sulla vita del pianeta e le trasformazioni del nostro tempo.
Le sue azioni collettive, in particolare, sono rivolte ad indagare processi cognitivi che aspirano alla simbiosi tra i viventi e gli altri elementi naturali, analizzando le dinamiche che caratterizzano le scelte della specie umana ed immaginando nuove visioni tramite l’incontro tra diverse percezioni.
Negli ultimi anni sta lavorando sulla memoria dell’acqua e delle piante, e su come l’azione umana possa interagire in maniera simbiotica con questi percorsi.
Nada Prlja affronta il tema del ruolo degli artisti e riflette sulla necessità che essi modifichino le modalità di produzione delle loro opere.
L’artista dà voce ad una critica al sistema stesso dell’arte.
Nada Trlja ricicla continuamente i suoi lavori per realizzarne di nuovi, in una sovrapposizione di significati, che arricchisce le opere esistenti di nuovi contenuti.
Il terreno comune/in common sta nella decostruzione delle pratiche tipiche dei mezzi di comunicazione di massa e mette in mostra una forma di resistenza dentro e fuori il mondo dell’arte: pensare nuove forme di vita comune è un punto di partenza da cui aprirsi a un futuro alternativo, che può ancora essere immaginato.