Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: Gino De Dominicis

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- DATA INIZIO: 30/10/2021

- DATA FINE: 27/03/2022

- LUOGO: ASCOLI PICENO– Forte Malatesta

- INDIRIZZO: Via delle Terme, 63100 Ascoli Piceno AP

- TEL: +39 0736 298213

Omaggio della città natale a Gino de Dominicis, uno degli esponenti più interessanti dell’arte italiana del  secondo dopoguerra.

Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: Gino De Dominicis

 

 

Il Forte Malatesta è una delle architetture fortificate rinascimentali più importanti e spettacolari in Italia e uno dei siti monumentali più affascinanti di Ascoli Piceno.

La splendida fortezza (recentemente restaurata), che porta la firma di Antonio da Sangallo il Giovane, è stata riaperta definitivamente nel novembre 2010.

Dal 30 ottobre 2021 si apre negli spazi per mostre temporanee del Forte Malatesta la mostra Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: Gino De Dominicis, da cui è tratto il tema dell’ultima edizione del Premio Marche- Biennale d’arte contemporanea, a cura di Andrea Bruciati.

La mostra vuol essere un omaggio al grande artista anconetano Gino De Dominicis (Ancona 1947 – Roma 1998) che da alcuni storici dell’arte è considerato una delle figure più emblematiche e misteriose dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

Un artista per molti aspetti ancora inafferrabile, circondato da un vero e proprio alone leggendario. Gino De Dominicis è stato e rimane un caso isolato, una personalità complessa che ha rifiutato sempre la logica dei gruppi e dei movimenti coltivando un’idea superiore, nobile e solitaria, del fare artistico.
La mostra in particolare evidenzia il suo pensiero utopico, la sua ironia dissacrante, il suo gusto per il paradosso, la sfida alle leggi della fisica e l’immortalità del gesto, attraverso una selezione di artisti e opere che si muovono partendo proprio dalla poetica di De Dominicis.

Di lui sono esposti venti dipinti, acquerelli, chine, disegni e fotografie oltre all’opera che dà il tritolo alla mostra.

E’ Il tempo, lo sbaglio, lo spazio che l’artista presentò per la prima volta nel 1970 in occasione di una sua personale alla Galleria L’Attico a cura di Maurizio Calvesi.

Uno scheletro umano giace a terra in posizione supina e indossa pattini a rotelle, al suo fianco lo scheletro di un cane di piccola taglia che si potrebbe definire come opera fondante per De Dominicis dove annota pensieri sulla vanità umana, la sua stoltezza e infine la morte, il grande mistero.

A completare la visione dell’opera di De Dominicis c’è poi il raffronto delle sue opere con quelle di protagonisti della storia dell’arte come Giorgio de Chirico, Scipione, ad artisti dalla sensibilità poverista come Vincenzo Agnetti, Marisa Merz, Pino Pascali, Adriano Altamira, Emilio Prini, Alighiero Boetti, Michele Zaza ad altri emersi nella corrente trans-avanguardista come Francesco Clemente, Sandro Chia, Enzo Cucchi.

ORARI DI APERTURA

  • martedì >venerdì 10.00 – 13.00 / 15 .00 – 19.00
  • sabato e domenica (festivi e prefestivi) 11.00- 19.00

INFO

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