Due origini lontane, trentino Melotti, pugliese Spagnulo, sono accomunati da una medesima passione per la Grecia classica, il sud delle nostre origini, la scultura arcaica e i miti di una civiltà primordiale.
Il sogno della materia, MELOTTI – SPAGNULO
Il progetto artistico della galleria Progettoarte-elm è caratterizzato dalla volontà di contribuire alla valorizzazione, alla divulgazione e alla conoscenza del lavoro svolto dagli artisti trattati direttamente.
L’attenzione è posta al lavoro di artisti, principalmente Italiani, che hanno dato un grande contributo alla storia dell’arte.
Dal 14 ottobre al 20 dicembre 2021 la galleria presenta la mostra “Il sogno della materia. Melotti e Spagnulo “ con opere, dagli anni ‘60 al 2015.
Tra i più grandi scultori del secondo Novecento, Fausto Melotti (Rovereto 1901, Milano 1986), e Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, Taranto 1936-2016), sono come due rami molto diversi, ma provenienti dallo stesso tronco.
In entrambi era forte lo stesso grande amore per la Grecia classica, il sud delle nostre origini, la scultura arcaica e i miti di una civiltà primordiale.
In Melotti il grande interesse per l’arte minoica e micenea si esprime in una ceramica ed una scultura smaterializzata, lirica, leggera.
In Spagnulo, sempre il sogno di una materia originaria, primordiale, lavica, in una scultura neoprimitiva ogni volta colta nelle sue forme e nei suoi gesti iniziali.
Un’unica origine, declinata in due concezioni opposte e complementari.
In Melotti i due grandi temi che fondano la filosofia di Platone, il mithos ed il logos, le due forme antitetiche che si devono integrare, e che descrivono e indagano il mistero della vita e dell’essere.
In Spagnulo, il recupero di una scultura primordiale, originaria, dove la Grecia arcaica si intreccia con le sue antichissime fonti.
Forme appena delineate, gesti fondamentali modellati sul quadrato, il rettangolo, il cerchio, dove prima di ogni discorso e racconto, prima di ogni antropomorfismo, la semplice e pura immagine di una forma si impone con la sua possente presenza.
Così ai racconti e le elaborazioni logiche e mitologiche di Melotti, Spagnulo ha risposto con il suo semplice essere, un ignoto che appare, prima di ogni discorso, ogni ipotesi, prima di ogni opinione.