Dal 30 aprile, secondo indicazioni orarie e modalità di accesso indicate dalle norme anticovid-19, si inaugura la mostra “Il Secolo di Nicola Grassi. Pittura del Sei e Settecento Veneziano” promossa dal Distretto 108 Ta2 Lions Club International.
“Il Secolo di Nicola Grassi. Pittura del Sei e Settecento Veneziano”
L’attuale sede della Galleria è nel complesso architettonico di Palazzo Spelladi, che è il risultato di eventi che si sono susseguiti nel corso dei secoli e che hanno dato origine a demolizioni, successivi accorpamenti, modifiche volumetriche e rimaneggiamenti della struttura originaria databile agli inizi del Trecento.
La galleria è dedicata ad Herry Bertoia famoso artista e designer americano originario della provincia di Pordenone ove era nato nel 1915 a san Lorenzo D’arzene.
Dal 30 aprile, secondo indicazioni orarie e modalità di accesso indicate dalle norme anticovid-19, si inaugura la mostra “Il Secolo di Nicola Grassi. Pittura del Sei e Settecento Veneziano” promossa dal Distretto 108 Ta2 Lions Club International.
In uno spazio mai finora usato per esposizioni di opere d’arte antica, sarà presentata un’ottantina circa di dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private.
Si tratta di opere molte delle quali esposte per la prima volta a una mostra o perfino scoperte proprio per questa occasione dal curatore Enrico Lucchese, professore di storia dell’arte all’Università di Lubiana.
Il protagonista del racconto espositivo sarà Nicola Grassi (1682-1748), pittore nato in Friuli (esattamente a Formeaso di Zuglio, in Carnia), che visse e operò con successo nella Venezia di Tiepolo e Canaletto.
La sua storia, i rapporti con colleghi e rivali, le strategie che escogitò per emergere in un ambiente tanto concorrenziale quanto fervente di bellezza, saranno il tema portante dell’esposizione.
Accanto a opere di Grassi, quindi, saranno esposte opere di Giambattista Tiepolo, Giambattista Piazzetta, Sebastiano Ricci, Gianantonio Guardi e altri maestri di quella stagione irripetibile della Serenissima che potrà essere letta da un punto di vista originale, nuovo.
All’origine della mostra c’è un fine umanitario.
Infatti, durante la mostra viene promossa una raccolta fondi, attraverso la vendita dei biglietti e del catalogo, con la possibilità di dirette donazioni, per bisogni umanitari e sanitari del territorio attraverso la Fondazione Lions LCIF.
A conferma di tali scopi, la prima sala della mostra sarà dedicata all’iconografia del Buon Samaritano che rappresenta, grazie al pennello di Grassi e di altri maestri del suo tempo, il motto “una mano per servire e un cuore per amare”.