Una grande mostra collettiva che evidenzia come artisti nativi o residenti in Libano hanno vissuto e rappresentato il dramma della terribile e devastante esplosione al porto di Beirut del 2020
How will it end?
Creata nel 1992 da Robert Boghossian e dai suoi due figli Jean e Albert, gioiellieri di origine armena, la Fondazione Boghossian si pone come obiettivi prioritari la formazione e l’istruzione.
La Fondazione svolge le sue attività in una villa rappresentativa dell’Art Déco di Bruxelles, acquistata e restaurata dalla Fondazione.
Dal 2 dicembre la villa ospita la mostra How will it end? , grande mostra collettiva curata da Alicia Knock, Curatrice per il dipartimento di Arte Contemporanea e Ricerca del Museo Nazionale d’Arte Moderna del Centre Pompidou e Louma Salamé, Direttrice della Fondazione Boghossian.
Progettata in coproduzione con il Centro Pompidou, questa mostra offre un dialogo senza precedenti tra opere eccezionali della collezione del Centro Pompidou e pezzi di artisti libanesi di tutte le generazioni.
Prodotte negli ultimi anni o in seguito alle tragiche esplosioni del 4 agosto 2020, le loro opere tracciano possibili strade verso il futuro, tra disperazione e dolcezza, esili e nuovi ancoraggi.
Il 4 agosto 2020, una terribile esplosione nel porto di Beirut ha completamente devastato la città, lasciando centinaia di morti e centinaia di migliaia di feriti e sfollati.
Di fronte al disastro, la Fondazione Boghossian è immediatamente venuta in aiuto delle vittime.
Allora è nata l’idea di presentare una mostra a Villa Empain nel 2021 per dare voce agli artisti, largamente colpiti dall’evento.
La mostra evidenzia la varietà di modi, strumenti e tecniche in cui questi artisti hanno vissuto e rappresentato l’evento dell’esplosione e le sue conseguenze per le persone e per la città, di cui i quartieri in rovina sono tante testimonianze.
Gli artisti, poco meno di cinquanta, nativi o che hanno vissuto in Libano, hanno creato opere, direttamente o indirettamente legate alla situazione degli ultimi anni.