Un viaggio tra il castello di Versailles, il museo del Louvre e il centro Pompidou, rende omaggio all’artista francese Christian Boltanski a tre mesi dalla sua morte.
Homage to CHRISTIAN BOLTANSKI (1944-2021)
Un omaggio straordinario in Francia a pochi mesi dalla morte all’artista fotografo e regista francese Christian Boltanski (6 settembre 1944 – 14 luglio 2021)
Una mostra straordinaria che offre testimonianze del lavoro di Boltanski articolata in tre sedi prestigiose: il Castello a Versailles, il museo Louvre e il Centro Pompidou a Parigi.
Nato a Parigi da padre ucraino di origine ebraica, medico, e madre di origine corsa, la scrittrice Annie Lauran, Boltanski è noto in tutto il mondo per le sue opere straordinarie che narrano i temi esistenziali della vita e della morte attraverso sapienti giochi di luce.
In Italia è stato una presenza costante che ha raggiunto i suoi apici nel monumento alle vittime della strage di Ustica nel famoso museo bolognese della Memoria.
Nel 1972 presenta a Documenta a Kassel, L’Album de la famille D. opera che rappresenta l’inizio della sua carriera internazionale, Tornerà a Kassel nel 1987 mentre alla Biennale di Venezia è presente nel 1986 e poi nel 2011 nello splendido Padiglione francese curato da Jean Hubert Martin con l’esposizione dal titolo Chance.
Non c’è attaccamento al realismo nelle opere di Boltanski.
L’elemento fiabesco, la danse macabre, la leggerezza quasi spirituale delle sue installazioni accompagnate da un chiaroscuro pittorico e fortissimo allontanano gli spettatori, dal mondo delle cose terrene per entrare in una dimensione extrasensoriale.
Forse per questo il pubblico lo ha molto amato.
Questo gioco tra realtà e fiction torna prepotente anche nel famoso libro 10 Portraits Photographiques de Christian Boltanski, 1946-1964, un libro d’artista con ritratti di sconosciuti, bimbi e giovani tra i due e i 20 anni che vengono indicati come l’artista nelle sue varie fasi d’età.