Una retrospettiva, unica nel suo genere, presenta l’artista olandese Hieronymus Bosch, all’apice del cosiddetto “anti-Rinascimento” che aveva preso piede in Europa.
HIERONYMUS BOSCH e l’europa meridionale
La grande mostra che segnerà la stagione invernale 2022/2023 di Palazzo Reale a Milano guarderà al nord, all’arte fiamminga e all’incredibile mondo di HIERONYMUS BOSCH, nome d’arte di Jeroen Anthoniszoon van Aken (1453 – 1516) pittore olandese attivo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.
Il progetto espositivo, curato da studiosi di consolidata fama come Bernard Aikema e Fernando Checa, ha un valore scientifico particolare in quanto è frutto di una lunga e approfondita ricerca accademica.
La mostra intende illustrare il successo di Bosch quale creatore di visioni fantastiche in relazione alle tendenze del collezionismo del tempo e della ricezione artistica da parte del Rinascimento spagnolo e italiano.
Legami importanti con l’arte di Bosch si possono infatti cogliere in opere di primissimo piano, tra gli altri, di Tiziano, El Greco, Savoldo.
La mostra offrirà dunque per la prima volta al pubblico italiano ed internazionale l’opportunità di familiarizzare col ruolo di Bosch all’apice del cosiddetto “anti-Rinascimento” che aveva preso piede in Europa.
La sua considerazione e l’interesse per l’opera di Bosch è stata sempre molto alta e la critica contemporanea lo ha considerato una fonte d’ispirazione per alcune correnti artistiche tra le più importanti della fine dell’Ottocento, come il Simbolismo, e più tardi l’Espressionismo tedesco e il movimento Surrealista, nati agli inizi del Novecento.
Notevole è stata anche l’influenza sulle teorie freudiane, tese verso la scoperta dell’inconscio, una dimensione interiore invisibile, ma presente in ognuno di noi.
Ciò che ha influenzato queste correnti sono stati i temi delle sue opere: Bosch, infatti, si rifà a una dimensione che si nutre continuamente di simboli, provenienti dalla tradizione medievale, ma anche da miniature e satire del Quattrocento.
La scelta delle tematiche è dovuta all’atteggiamento dell’artista di condanna dei peccati, dal suo disprezzo verso la corruzione e quei vizi che rendono l’uomo un peccatore.
Tutti i lavori di Bosch sono molto complessi e densi di figure ed elementi la cui lettura e interpretazione richiedono sempre un grande impegno di osservazione e di studio.
Sono tutte opere che attraggono il visitatore invitandolo ad una sfida densa di scoperte e novità.