Milano rende omaggio ad una straordinaria artista milanese, protagonista della scena contemporanea italiana.
GRAZIA VARISCO Percorsi contemporanei 1957-2022
L’esposizione, promossa e prodotta dal Comune di Milano, Palazzo Reale e Archivio Varisco, presenta il lavoro di Grazia Varisco, straordinaria artista milanese protagonista della scena contemporanea italiana.
Nata a Milano nel 1937 Grazia Varisco è una figura centrale dell’arte cinetica e programmata sin dai suoi inizi nei primi anni Sessanta quando l’artista si unisce al Gruppo T a Milano.
Partecipò allora alle manifestazioni Miriorama, alle mostre di arte programmata e a quelle del movimento internazionale Nouvelle Tendance.
Erano quelle straordinarie occasioni di incontro e di scambio con artisti dei gruppi italiani e stranieri animati da interessi nel campo della percezione e della sperimentazione.
Conclusasi l’esperienza di gruppo, dalla metà degli anni Sessanta Varisco ha continuato la sperimentazione e l’attività espositiva in modo autonomo.
A cura di Marco Meneguzzo, la mostra a Palazzo reale di Milano documenta e restituisce oltre sessant’anni di attività dell’artista, offrendo uno spaccato del ricco e complesso universo di temi e sperimentazioni formali che ne hanno caratterizzato il percorso artistico.
Saranno presenti in mostra più di centocinquanta opere che ripercorrono le ricerche e sperimentazioni praticate in una vita dedicata all’arte, e che rendono questa esposizione la più importante mai realizzata sinora sul suo lavoro.
Si potranno così conoscere opere che hanno segnato i momenti salienti della ricerca artistica di Grazia Varisco, dai primi Materici, opere realizzate come reazione al figurativo nel periodo in cui ha frequentato l’Accademia di Brera (1957-1959) ai Quadri Comunicanti del 2008.
In questi l’artista esplora il delicato e instabile equilibrio tra pieno e vuoto, suggerendo una forma di divertimento percettivo, dove regola e caos dialogano in una costante tensione alla ricerca e alla sperimentazione che è il reale fil rouge del lavoro di Grazia Varisco.
All’interno della mostra si incontrano Schemi luminosi variabili (1962-1969), lavori presentati alla Biennale di Venezia in tre diverse occasioni, inclusa l’edizione del 2022, dove l’artista sperimenta materiali completamente fuori dalla convenzione della produzione artistica.
Nei Reticoli frangibili, nei Mercuriali, nei Variabili + Quadrionda realizzati tra il 1965 e il 1971 l’artista utilizza il vetro industriale e le sue proprietà di rifrazione e deformazione come elemento di scomposizione dell’immagine che si modifica ad ogni movimento dell’osservatore.
Nelle serie Extrapagine (1973-1986), Spazio potenziale (1974-1976), Meridiana (1974) e Gnomoni (1975-1982) l’artista riscopre un crescente interesse nei confronti dell’anomalia, dell’imprevisto che si oppone alla programmazione e spontaneamente procede verso l’esperienza della tridimensionalità.
Seguono poi i Duetti (1986-1989) e la scultura Oh! (1997) e Silenzi (2005).