Leone d’oro alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1999, Grazia Toderi è una delle più interessanti personalità emerse nella generazione artistica del nuovo Millennio.
Grazia Toderi. Marco (I Mark We Mark)
Dal 10 giugno l’Accademia Nazionale di San Luca ospita la mostra Grazia Toderi. Marco (I Mark We Mark), curata da Marco Tirelli.
Nata nel 1963 a Padova e formatasi all’Accademia di Belle Arti di Bologna Grazia Toderi ha iniziato a sperimentare le sue ricerche nel campo dei media e della videoarte ed è oggi una delle più interessanti personalità emerse nella generazione artistica del nuovo Millennio.
Giovanissima, nel 1993 Grazia espone alla sezione Aperto ’93 della Biennale di Venezia e, nel 1999 con la videoproiezione Il fiore delle mille e una notte riceve il Leone d’oro alla quarantottesima Biennale di Venezia.
La mostra si snoda nelle sale del piano terra di Palazzo Carpegna, lungo il portico del cortile e sulla rampa di Borromini.
Il visitatore incontrerà opere esemplificative delle numerose tecniche utilizzate dall’artista, dalla proiezione luminosa all’immagine fotografica, dalle mappe al disegno.
Il percorso espositivo parte dalle sale del piano terra del palazzo dell’Accademia che ospita tre proiezioni video relative alle serie Marco, I Mark del 2019 e We Mark del 2020 e 2021.
Queste opere sono nate dalla richiesta fatta nel 2019, dall’artista al fratello Marco, agronomo, di creare una serie di immagini di materie e terre desertiche, che avessero su di sé qualcosa del suo passaggio in linea con la ricerca di quella che l’artista definisce “vita”, nella sua accezione più ampia: terra, cosmo e corpo umano.
Attraverso l’attenzione di Grazia Toderi per luci e ombre, sempre presente nei suoi lavori, si vedono mirini e sistemi luminosi che trasportano il visitatore in una profonda riflessione sugli elementi che concorrono a creare la vita.
Ne è poi derivato anche uno scambio di reciproche riflessioni su terra e aria, su acqua e fuoco e sugli elementi che rendono possibile la vita.