Giulio Saverio Rossi nel suo lavoro ricerca ed evoca il contrasto che egli vede tra la pittura e l’immagine.
Giulio Saverio Rossi Prima di un’immagine dopo di un quadro
Fino al 19 giugno la Galleria DRDE di Bologna propone una mostra di Giulio Saverio Rossi.
Giulio Saverio Rossi (Massa 1988) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, all’Accademia Albertina di Torino e al Bisonte di Firenze.
Il suo punto di partenza non è l’immagine ma la relazione che si può costruire fra immagine e medium.
Nel suo lavoro l’artista, infatti ricerca ed evoca il contrasto che egli vede tra la pittura e l’immagine.
Per Rossi il paesaggio è il modo in cui ci relazioniamo visivamente al mondo circostante, ma anche il nostro modo di agire l’ambiente.
Rappresentare il paesaggio significa avere a che fare non solo con una macrocategoria della storia dell’arte, ma con un medium in sé, in cui siamo a nostra volta coinvolti.
Nella sua ricerca il paesaggio si pone come elemento cardine di una decostruzione verso le immagini digitali, specialmente verso le mappature satellitari, ma anche come punto di connessione con il Romanticismo.
Egli lavora esclusivamente in studio, ma le migliori intuizioni le ha sempre avute all’esterno.
La base dei suoi lavori è quasi sempre un’immagine digitale, da cui si costruisce in astratto un’idea sul possibile risultato del lavoro, per poi in seguito cercare le immagini che servono alla sua realizzazione.