Il ritratto di papa Giulio II realizzato da Raffaello in arrivo dalla National Gallery di Londra è al centro di una mostra sulla grande stagione del Rinascimento a Bologna.
GIULIO II E RAFFAELLO. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna
La Pinacoteca Nazionale di Bologna è un Museo statale che nasce nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, l’istituto d’istruzione sorto dalle ceneri della settecentesca Accademia Clementina.
L’antico nucleo, proveniente dall’Istituto delle Scienze, fu in seguito arricchito dalla straordinaria raccolta di quasi mille dipinti frutto delle soppressioni di chiese e conventi compiute dopo l’ingresso delle truppe napoleoniche a Bologna, tra il 1797 e il 1810, e nuovamente a seguito delle soppressioni del 1866 attuate dal nuovo stato italiano.
Oltre alla collezione permanente la pinacoteca propone mostre temporanee, sempre di alto livello.
Tale è la mostra GIULIO II E RAFFAELLO. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna, che si aprirà a Bologna sabato 8 ottobre.
Una grande mostra, a cura di Daniele Benati, Maria Luisa Pacelli ed Elena Rossoni, e un itinerario accendono i riflettori su quali furono le conseguenze in termini culturali, per Bologna, della presa del potere dello Stato della Chiesa, nella persona di Papa Giulio II della Rovere.
Giulio II fu, infatti, il Pontefice che assoggettò Bologna allo Stato della Chiesa cambiando profondamente il corso della storia cittadina e avviando, anche grazie alla presenza di artisti come Bramante e Michelangelo, una nuova stagione del Rinascimento in città.
Il celeberrimo ritratto è stato concesso alla mostra bolognese dalla National Gallery di Londra che, a sua volta, aveva ottenuto dall’istituzione bolognese il dipinto “Estasi di Santa Cecilia” del maestro urbinate, per una esposizione londinese di grande successo.
Ed è proprio l’arrivo, del tutto eccezionale, a Bologna del Ritratto di Giulio II, capolavoro tra i massimi di Raffaello, tra i tesori assoluti della National Gallery, che prende avvio questa affascinate e per più versi originale mostra.
Il ritratto, olio su tavola, era presente nella collezione Borghese a Roma fino alla prima decade del XVII secolo, in seguito risultava venduto all’imperatore Rodolfo II d’Asburgo e da allora se ne erano perse le tracce finché, nel 1976, uno studioso della National gallery lo identificò dimostrandone l’autenticità.
Da allora un attento restauro ha restituito la straordinaria bellezza dell’opera e la sua qualità pittorica a lungo rimasta nascosta sotto strati di vernice ingiallita.