L’ingresso nella collezione di Ca Pesaro della monumentale scultura Medusa di Giorgio Andreotta Calò ha ispirato la mostra personale che la Galleria Veneziana gli dedica nell’inverno 2024/2025
Ca Pesaro di Venezia ospita una mostra di GIORGIO ANDREOTTA CALÒ, esposizione aperta al pubblico dal 25 novembre al 4 marzo 2025
Mentre si avvia alla conclusione la sessantesima Biennale Arte, la Galleria internazionale d’arte moderna di Cà Pesaro prosegue il suo programma dedicato alle voci del contemporaneo con la mostra personale dedicata a GIORGIO ANDREOTTA CALÒ, che si aprirà con la cura di Elisabetta Barisoni il 15 novembre 2024.
Giorgio Andreotta Calò (1979) è l’artista veneziano vincitore di un bando del Ministero della Cultura che ha permesso l’acquisizione per le collezioni comunali conservate a Ca’ Pesaro della sua monumentale scultura Medusa.
L’artista che oggi vive tra Venezia e Olanda, ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Kunsthochschule di Berlino.
Artista molto impegnato e attivo, Calò, tra il 2001 e il 2007, è assistente di Ilya ed Emilia Kabakov.
Nel 2008 si trasferisce in Olanda ed è artista in residenza alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2009-2011).
Nel 2011 il suo lavoro è presentato alla 54. Biennale d’arte di Venezia e, nel 2012 , vince il Premio Italia per l’arte contemporanea promosso dal MAXXI di Roma.
Tra il 2012 e il 2013 è artista in residenza presso il Centre National d’Art Contemporain di Villa Arson a Nizza.
Nel 2014 vince il Premio New York promosso dal Ministero per gli Affari Esteri italiano.
Nel 2017 è uno dei tre artisti invitati a rappresentare l’Italia nel padiglione curato da Cecilia Alemani alla 57. Biennale e con il progetto Anastasis vince il bando Italian Council.
Nel 2019 gli viene dedicata una mostra personale presso Pirelli HangarBicocca a Milano.
A Cà Pesaro, assieme alla scultura Medusa esporrà l’esito delle indagini (carotaggi) eseguite dai professionisti dei lavori pubblici del Comune di Venezia sulla facciata di Ca’ Pesaro, rendendo artistica una materia che nasce per lo studio e le indagini statiche e scientifiche dell’edificio.
Il dialogo tra il passato e le stratificazioni del tempo sul palazzo di Longhena affacciato sul Canal Grande si apre alle suggestioni della visione contemporanea, laddove “le pietre di Venezia” continuano a essere fonte di ispirazione e di riflessione sulla storia.